Liliana de Curtis
Figlia del Principe Antonio de Curtis di Bisanzio - in arte TOTÒ


Come si sente a Napoli, città che ha dato i natali a Suo padre?
Trovo sempre una grandissima emozione quando mi trovo in questa città; prima di tutto ci sto spessissimo perché mi reco sulla tomba di mio padre al cimitero del Pianto ed ogni volta avverto sempre maggiori emozioni in quanto vi trovo numerose lettere di persone che gli scrivono, considerandolo come un amico in vita chiedendogli consigli, aiuti o di stargli vicino. Questa è una cosa meravigliosa che, aggiunta al fatto che non c'è negozio, che non abbia una fotografia di mio padre, mi fa comprendere il totale amore del popolo napoletano alla sua figura, anzi mi da quasi la sensazione di sentirlo camminare per le strade ed i vicoli di questa città.
Enzo CANNAVALE ha detto che ricordare Totò suscita sempre commozione, in quanto appartiene a quegli uomini che non dovrebbero mai morire; cosa ne pensa?
Anche per me è la stessa cosa, ma io lo considero, comunque sempre vivo.
Cosa ha ereditato da Suo padre?
In verità non sono un'attrice, in quanto faccio semplicemente la sua controfigura in uno spettacolo che penso presto sarà portato in giro. Tale rappresentazione ripercorre dalla nascita fino alla sua ultima rivista "A PRESCINDERE" la grande passione di mio padre; io mi ritrovo a calcare le scene recitando alcune sue poesie e cantando la sua famosa "Malafemmina", su cui poi mi dilungo dando spiegazioni particolareggiate circa la nascita di questa canzone e la sua ispirazione di cui possiedo anche lo spartito originale con la dedica a mia madre, sua Musa ispiratrice. Mi dedico a questo spettacolo perché lo ritengo molto delicato, pulito, carino e soprattutto un ennesimo omaggio alla figura di mio padre; anzi colgo l'occasione e l'opportunità di scusarmi, a nome di tutta la Compagnia di cui faccio parte, di aver usato come spunto per questo percorso, proprio il titolo della rivista di Totò. Ho accettato di far parte di questa Compagnia - che si chiama "IL PUNGOLO" - perché sono tutti giovani che conosco da otto anni ed ho cercato di apportare il mio contributo alla loro volontà di espressione.
Qual è il Suo ruolo in questo spettacolo?
Il mio ruolo ha la funzione precisa di convalidare tutto ciò che si dice in questo racconto che va dalla nascita fino all'ultima rivista; quindi la mia presenza testimonia che tutto ciò che si dice è vero. Inoltre , ho un breve dialogo con due attrici, dando alcune spiegazioni sulla "la bombetta", le donne, etc.; mio intervento finale è la recitazione della poesia "a livella". Lo spettacolo poi, si chiude con la fuoriuscita di Pinocchio da un baule ed il suo papà che gli parla e gli fa la preghiera del Clown, che è tratta dal film "il più comico spettacolo".
Lei ricopre in questo spettacolo sia il ruolo di attrice che produttrice?
Direi di no escludendo categoricamente quello di produttrice, in quanto non c'è nulla da produrre, essendo scene di avanspettacolo e poi, devo aggiungere, da questo punto di vista non sono al corrente di come funzionino le cose; è la Compagnia "del Pungolo" che provvede all'organizzazione.
Qual è il ricordo più caro che conserva di Totò come attore e come padre?
L'ho seguito molto, anche da piccolissima, perché fino all'età in cui non sono andata a scuola, ho sempre viaggiato molto con "Lui" e con mia madre; quest'odore di palcoscenico l'ho avvertito completamente, basti pensare che mia madre, addirittura mi allattava in camerino. Poi ho seguito anche successivamente mio padre, sia nel Palcoscenico che nel Cinema, andando spessissimo sul set. Come attore penso che mio padre sia stato il più grande in tutti i sensi; un grande attore drammatico ed un comico, la cui definizione di comico può apparire persino limitativa. "Lui" è stato ed è inimitabile, e non c'è da obiettare in alcun modo che sia solo un fenomeno della comicità. Come uomo era poi di straordinaria umanità, bontà, signorilità, generosità ed aveva un forte senso morale che oggi raramente si trova negli uomini. Mi ha insegnato molto: l'onestà nei confronti di tutti e, soprattutto, l'attenzione per chi ha bisogno di aiuto morale e materiale; insomma l'interesse verso tutti gli esseri viventi.
C'è qualcosa che vorrebbe fare o che pensa si possa fare ancora per la memoria di Suo padre?
In particolare i Napoletani, tutti ma anche gli altri Italiani, da Bolzano all'ultima punta della Sicilia, hanno contribuito a rendere sempre viva la memoria di mio padre con l'intitolazione di una piazza, di una statua, di una scuola (Roma), di questo teatro denominato "Totò" (Napoli); dunque ciò dimostra che il popolo, il pubblico, è con "Lui" in tutti i modi. Io ho cercato, nel mio piccolo, di fare qualcosa - anche se non è facile fare qualcosa in Italia; comunque ho scritto cinque libri su di "Lui" e adesso né sto preparando un altro. Spero, poi, di aprire un museo nel '98 (nel centenario della nascita) proprio in piazza dei Vergini, al Palazzo dello Spagnuolo; la Regione Campania ci ha offerto questo Palazzo per allestire il museo ed il Comune di Napoli si sta occupando della ristrutturazione per renderlo efficiente; quindi mi pare che anche le Istituzioni si stiano muovendo per la realizzazione di tale opera che sarà completamente innovativo. In questo museo, infatti, vi sarà una parte dedicata esclusivamente al carteggio ed alla filmografia, cui si aggiungerà una sezione informatica, molto interessante, dove la gente si potrà recare per studiare o fare certe cose di un livello molto alto, orientati al modello di museo londinese. Infatti, ci sarà anche un piccolo teatro, dove poter fare rappresentazioni e poter ospitare pittori, artisti, cantanti, musicisti ed una piccola scuola di recitazione per le scuole, i bambini, i ragazzi, contribuendo così alla loro formazione e creando posti di lavoro.
La mia scelta di fare questo a Napoli, ed in particolare nel quartiere Sanità - che era il quartiere natio di mio padre e da "Lui" profondamente amato - sembra un modo per rendere omaggio a questa città che dette i natali a mio padre.
Quindi, cercando di completare l'opera benefattrice di Suo padre, si considera impegnata anche nel sociale?
"Lui", comunque sta continuando a fare beneficenza. Infatti, nel carcere minorile di Roma, ad esempio, vi è un laboratorio in cui dei giovani realizzano magliette che io, vendo nel mio negozio di oggettistica - Bisanzio - in Filippo Carli, 17 Roma - Pignastelluti. La vendita di queste magliette serve ad aiutare questi ragazzi per un possibile e futuro reinserimento nella società; quindi, comunque mio padre continua ad offrire il suo aiuto ai bisognosi.
Dove vorrebbe sia collocata la statua di Totò?
Senza alcun dubbio nella piazza dei Vergini, nel quartiere Sanità in Napoli, perché è lì che "Lui" ha vissuto.

La signora Liliana de Curtis, ritornerà ancora in questo Teatro Totò assieme alla sua Compagnia di giovani, con uno spettacolo itinerante che rievoca episodi artistici e privati che hanno caratterizzato il "mito Totò".

20.03.1997 - Bruno Carrano


Copyright (c) 1997 [Interviù]. Tutti i diritti riservati.