PANARO

Rosa Panaro è nata a Casal di Principe (Na). Ha conseguito nel 1958 il diploma in Scultura all’Accademia di Belle Arti di Napoli. Insegna Discipline Plastiche al Liceo Artistico di Napoli, dove vive e lavora. Suoi insegnanti in scultura sono stati Antonio Venditti, Alessandro Monteleone ed Emilio Greco.

Rosa Panaro rappresenta un caso un pò a se stante della scultura napoletana e campana, ché il suo aspetto formale, eterogeneo, nella sua prodigiosità, vive di passo in un ancestrale mondo mitologico e antropologico, in cui la primaria tradizione popolare, della religione, delle credenze, delle superstizioni, vive nell’uso della cartapesta che ella ha nobilitato; e in quello della creta, cotta e ceramicata, con la quale ha raccolto i concetti dei fatti suggestivi dell’eterno immaginare; e nello specifico dei materiali poveri che ha assemblati, vestiti di fantasia, di raffinata grazia e ricercati compiacimenti, ripescando in quella povertà un significato in parallelo a quello in cui in epoche trascorse sono state edulcorate statue e statuine, così come si ricorda del lavoro di vecchi anonimi e noti scultori di Spaccanapoli, di S. Maria la Nova, di S. Gregorio Armeno, ove per secoli è stato in auge il linguaggio del popolo col profondo individuale e collettivo, dei sensi della terra e dei paesi, della tradizione dei campi e del mare, dei costumi, delle abitudini, delle espressioni tutte di un linguaggio che ancora oggi si ricerca nèlla sostanziale arcaicità. Rosa Panaro, in qualunque di queste espressioni si trovi, rende lucidi ognora questi concetti, riporta a questi richiami, simboleggia queste qualità; qualità che nelle loro congiunzioni sono anche mistero e teatro, incroci astrali e lucido gioco di realtà, di mito, di natura, di sentimento. Ma con la Panaro l’espansione di queste continue reinvenzioni sono negli stessi momenti anche allegorie al vissuto, al personale, all’accidentale tormento in una natura talvolta anche tragica, come grottesca, come commediata. E qui il rimando al popolare nel costume di ogni libertà, conduce puntualmente al rimando di una civiltà che di ogni credulità ha fatto un verbo e di ogni nesso col sociale ha creato contese di realtà e suggerimenti ad altra mitologia, in un andirivieni di cultura dell’immaginazione.


Copyright (c) 2002 [Interviù]. Tutti i diritti riservati.
Web Master: G.C.G.