NELLA CATTEDRALE DI NAPOLI - CERIMONIA DEL PREMIO FEDELTA'

Sabato 7 giugno '97 si è svolta nel Duomo di Napoli l'undicesima edizione del "PREMIO FEDELTA' ALLA FAMIGLIA", istituito per volontà dell'Eminente Cardinale Corrado Ursi, nell'anno 1983 e demandato al Comitato Diocesano S. Gennaro per la individuazione delle coppie che - da almeno venticinque anni dalla data del loro matrimonio - rivivono quotidianamente i valori di fedeltà, amore, comprensione dettati dalla propria fede cristiana.

Il premio Fedeltà, viene ricordato con la consegna - da parte del Comitato ai premiati - di una elegante pergamena e di una artistica medaglia commemorativa riproducente l'effigie di S. Gennaro.

Questa toccante cerimonia religiosa è stata officiata da Mons. Giuseppe Muller delegato del Cardinale Giordano (Vescovo della Diocesi di Napoli). Le coppie con i relativi familiari e convenuti hanno seguito la solenne celebrazione Eucaristica nel pieno rispetto religioso.

Monsignor Muller, durante la celebrazione, ha evidenziato l'importanza di questo conferimento alle coppie per il suo reale significato di vita coniugale, vissuta nel vincolo dell'unione e della procreazione della famiglia cristiana.

Durante queste undici edizioni sono state premiate circa duemila coppie, le quali hanno rinnovata la loro promessa in questa casa del Signore, dando dimostrazione con il loro esempio della sacralità di questo vincolo inscindibile ed essenziale per una corretta e sana vita d'amore.

I molteplici problemi che questa società di consumi ci procura, inducono i più deboli alla dispersione dei valori della famiglia, ed è per tutto questo che bisogna proteggere i "veri valori" dell'esistenza cristiana, anche attraverso simili iniziative per non farci sopraffare dall'egoismo, e recuperare quanto più è possibile il credo dell'Amore.

INTERVIU' - presente in questa solenne premiazione ha intervistato alcune coppie, chiedendo come sono riuscite a meritarsi tale conferimento.

Alcide e Rita, sposi da quarantunanni, con due figli: "il nostro matrimonio resiste perché è nato in un periodo in cui la famiglia rappresentava l'unico scopo della coppia. Ci siamo uniti con la consapevolezza di tracciare la nostra vita coniugale su solide fondamenta d'amore, siamo sempre stati uniti in tutti questi anni superando tante difficoltà con la forza e la fede che abbiamo in Dio e nei valori sacri della famiglia".

Gerardo e Palma, trentuno anni di vita coniugale: "siamo gente che sa apprezzare la vita ed innanzitutto crediamo in Dio e in tutto ciò che il Creatore ci concede. La nostra unione è ben salda perché davanti al Signore abbiamo giurato fedeltà reciproca per tutta la vita con amore, sincerità e rispetto. Nostro figlio Giovanni - studente universitario - ha voluto essere presente a questa celebrazione e siamo commossi della sua partecipazione, affinché anche lui possa trarne profitto continuando a percorrere la strada maestra dei valori cristiani".

Nicola ed Anna, coppia ultranovantenne con settant'anni di matrimonio : "resistiamo alle avversità perché abbiamo concepito la nostra unione con la forza del nostro amore supportati dalla Misericordia di Gesù e della Madonna. Oggi ci troviamo qui presenti per ringraziare il Signore della sua grazia per noi e per dimostrare ai tanti convenuti che il nostro amore non invecchia mai, anzi cogliamo l'occasione per rinnovare il nostro SI di appena settant'anni fa".

A conclusione dell'Omelia celebrata da Mons. Muller , ha preso la parola il presidente del Comitato Diocesano S. Gennaro: On. Gennaro Alfano, il quale ha voluto richiamare l'attenzione dei premiati e del pubblico con un messaggio dal contenuto ricco di valori morali, spirituali e religiosi, riportando qui appresso il testo integralmente: "Carissime coppie , siamo grati a Mons. MULLER, delegato di Sua Eminenza il Sig. Cardinale per averci donato con le Sue parole momenti di grande ed incisiva spiritualità , e al Parroco di questa splendida Cattedrale Mons. Ugo Grazioso per la Sua fattiva fraterna collaborazione. Con loro tutti voi carissimi oggi, per Voi che avete compiuto venticinque anni e più di matrimonio è un giorno esaltante, perchè la chiesa di Napoli tramite il nostro Comitato Diocesano Vi conferisce il Premio Fedeltà alla famiglia e Voi siete qui ai piedi di questo altare a rinnovare la vostra promessa d'amore, e per l'impegno di continuare nella vostra missione di Capi famiglia.
Continuate ad amarvi e a donarvi reciprocamente, riscroprendo il senso della vita, scegliete come guida Gesù e la Madonna, affinchè Vi sorreggano nel Vostro progetto di vita che sia la continuazione di un percorso ideale, ricco di spiritualità, confermando così giorno dopo giorno la Vostra fede cristiana.
Certo, il cammino che ancora resta non sarà percorribile facilmente, e di questo tutti ne abbiamo piena consapevolezza, gli anni trascorsi in comunione d'intenti, certamente, non hanno rappresentato traguardi, ma tappe e chissà quante tappe dovrete ancora raggiungere e quanti sacrifici dovrete affrontare.
Nasce il bisogno per ognuno, di rivolgere preghiere all'Altissimo, affinchè Vi dia forza e capacità, che vi permettano di contrastare e debellare il male, che tenta continuamente di minare le fondamenta dell'Istituto familiare.
Intervengo a nome del Comitato in questa fausta ricorrenza per significarvi la nostra gioia ed invitarvi a focalizzare l'attenzione, su alcuni ricorrenti aspetti della nostra vita.
Lungi da me l'idea di tenere un sermone, ritengo doveroso rifarmi ad alcune esperienze della mia vita, prima come figlio, sposo, padre e poi grazie a Dio come nonno, di esternare alcune riflessioni, che poi sono quelle stesse, che molti di voi provano nella loro quotidianità.
Constatiamo con raccapriccio che il modello di vita a cui, noi meno giovani, eravamo abituati, ha ceduto il passo alla purtroppo incombente civiltà dell'egoismo, ed i valori spirituali, privati del corollario di nobili sentimenti ci propongono episodi e scenari inquietanti, che non avremmo voluto vedere e conoscere.
Certo è, che ciascuno di noi, pensa di aver operato con i figli al meglio, indirizzandoli al vivere cristiano, ciononostante viviamo di ansie e di paure perchè purtroppo il mondo che ci circonda è pieno di insidie.
Ci siamo dovuti adeguare ad un modo di vivere che non è il nostro, perchè il mondo cambia ed alcune regole che andavano bene un tempo, adesso sono sorpassate.
Ci siamo resi conto che il rapporto con i figli in genere, al di là del reciproco affetto e dell'amore che ogni genitore ha, subisce quasi ogni giorno dei scossoni.
La verità è che i giovani hanno la presunzione di saperne più dei loro genitori, pensano di poter cambiare e sconvolgere il mondo.
Quello che non è accettabile sono alcune prese di posizioni ed alcuni atteggiamenti tra cui l'eccessiva libertà che si concedono.
A questo punto, è da recitare il mea culpa, perchè per il passato forse non siamo stati abbastanza severi.
Abbiamo dato qualcosa in più, per cui essi si sono abituati ad avere tutto o quasi ed allora oltre alle pretese, considerano, che tutto sia loro dovuto, ci contraddicono, ci accusano di essere retrogradi e di non metterci al passo con i tempi moderni.
La vera crisi della famiglia sta nel come i giovani affrontano e considerano oggi il Sacramento del Matrimonio.
La sensazione per molti di essi di contrarre il matrimonio è un momento come un altro, quasi a sottovalutare l'aspetto primario che è il senso di consapevolezza di iniziare una nuova vita. La coppia si stanca presto, cerca l'apparenza, la futilità, l'effimero rifiuta l'essenza dell'amore vero, che è il continuo donarsi.
Per cui la nostra missione continua, non dobbiamo demordere, senza assumere toni paternalistici, dobbiamo con molta discrezione cercare di inculcare nelle loro menti e nei loro cuori, che l'elemento essenziale del vivere insieme, è il sentimento dell'Amore che si offre all'altro senza nulla chiedere.
Il nostro impegno è mirato soprattutto a prodigarci di raggiungere un giusto equilibrio con essi, senza forzature e senza imposizioni ma solo come valido strumento di comunicazione che aiuta a crescere, e fa comprendere l'importanza di poter disporre sempre della famiglia.
Molte volte siamo portati a chinare il capo per la manifesta impotenza a porre rimedio, ma ci sorregge la speranza che qualcosa migliorerà.
La speranza è la vera risorsa su cui dobbiamo investire le nostre energie perché si possa aiutare al meglio i nostri figli per il rinnovamento della società civile.
Alla soglia del terzo millennio puntiamo sui nostri figli, con l'auspicio che vivano una vita serena e che siano costruttori di ponti ideali e varchino la sua frontiera con un carico ricco di spiritualità e di nobili proposte.
Tre mesi fa ho vissuto un momento di grande emozione e di immensa felicità e ve lo racconto perchè per me ha rappresentato il dono più grande che Dio mi potesse concedere:
In occasione del mio settantesimo compleanno ho ricevuto tantissimi e bellissimi doni, quello che mi ha gratificato e mi ha procurato una gioia immensa è stata una targa offertami dai miei venticinque nipoti sulla quale tra l'altro è inciso "Chi ha un nonno possiede un tesoro".
In quel momento ho capito che la missione continua e che anche se caricato da ulteriori responsabilità non mi pesano ma mi rendono felice nel sentirmi utile e non depositato al parco della rimembranza.
Prima di concludere voglio esprimere un mio desiderio, spero che sia condiviso da tutti voi; facciamo che questo incontro non rimanga un fatto occasionale, rivediamoci almeno nelle celebrazioni più solenni in onore del Santo Patrono.
Consentitemi di citare alcune coppie che hanno vissuto la loro vita coniugale già da cinquanta anni e più.
Desidero formularmi a nome del Comitato Diocesano San Gennaro l'augurio che la vostra unione sia vissuta ricca di quello antico Amore che è una virtù unitiva che forma due persone in una. Vivetela nella Grazia di DIO.
Giuseppe ed Anna Cipolletta - 52 anni di matrimonio;
Nicola e Vincenza Pastore - 53 anni di matrimonio;
Nicola ed Anna Scalera - 70 anni di matrimonio;
Ora il Segretario Generale Carlo Carrabba vi unitiva".

Il presidente On. Alfano, inoltre, ha voluto festeggiare detto avvenimento offrendo ai partecipanti - che hanno aderito all'invito - una piacevole serata gastronomica in un tipico locale adiacente l'Orto Botanico di Napoli.

09.06.1997 - Bruno Carrano


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