TRIANON da Ciro
Via Pietro Colletta, 43/46 - Napoli
Tel. 081 553.44.60

Un tempo era un locale minuscolo, oggi può sfamare 450 persone alla vilta e si è conquistata una menzione nelle migliori guide (da quella di Veronelli al Gambero Rosso fino alla Michelin). Molti napoletani la guardano però con sufficienza, un pò perché decanta la sua pizza alla mozzarella di bufala, che i più rigidi intenditori considerano un azzardo, dal momento che rende la pizza troppo acquosa. Il clima che si respira non è neppure quello della cordialità partenopea rintracciabile in pizzerie meno blasonate.

Farina, acqua, lievito e... olio di gomito. E' tutto quello che occorre per realizzare la regina della gastronomia popolare internazionale: la pizza. Se poi a impastare questi semplici ingredienti sono le braccia e le mani degli allievi della famiglia Leone, allora si può essere certi che quella che e tra le migliori in assoluto.
Giuseppe Leone (75 anni) è il portabandiera della storica famiglia che da quattro generazioni ha dedicato la propria esistenza alla pizza, da quando, nel 1923, Ciro Leone fondò la pizzeria "Trianon", in pieno Centro storico, ai confini dei Decumani e a  un tiro di schioppo da Castel Capuano, sede del tribunale. Oggi il locale, che prende il nome dal "trivio" composto dalle tre strade che confluiscono in piazza Calende, è gestito da Ciro Leone (52 anni) e Angelo Greco (41), rispettivamente figlio e nipote del patriarca dell'antica famiglia di pizzaioli. Ai tavoli del nostro locale - racconta con orgoglio il decano Giuseppe - si è seduta gente di tutti i tipi e di ogni ceto sociale: ministri, attori, cantanti, principi del Foro e studenti universitari. Quelli più famosi sono ritratti nelle fotografie attaccate alle pareti del tradizionale locale di via Pietro Colletta, a metà strada tra Pretura e Università. "Ma sono tantissimi quelli che preferiscono gustare una bella margherita fumante in perfetto anonimato - continua -, magari nascosti dietro occhiali da sole o semplicemente mimetizzati tra le centinaia e centinaia di clienti che affollano ogni giorno il Trianon".
Il locale, abbellito da un allegro trompe l'oleil alle pareti, che propone scorci caratteristici di Napoli, e da quadretti di articoli giornalistici di ogni dove che citano con titoli d'encomio la pizza del "Trianon", si sviluppa oggi su quattro piani e sforna quotidianamente oltre 400 coperti. I tipici e ruspanti tavoli in marmo chiaro sono le prerogative di uno stile semplice ed essenziale, che chiarisce subito che qui si bada alla sostanza, non all'apparenza.
E la sostanza è quella sopraffina capacità di fare la pizza che ha permesso al locale di finire dritto dritto sulle prestigiose pagine delle guide Michelin e Gambero Rosso. Dall'abbondante e superlativa pizza "Otto gusti" alla raffinata "Rucola, mozzarella e pomodorini del Vesuvio", dalla classica "Margherita" alla gustosa "Salsiccie e friarielli", dalla semplicissima "Marinara" alla piccante "Diavola". Tutte preparate con ingredienti di primissima qualità provenienti da aziende agricole e casearie campane.
Nonostante l'età, Giuseppe Leone non rinuncia al suo giro mattutino in pizzeria: controlla che l'impasto sia della consistenza giusta, che i panetti siano posti alla temperatura costante della cantina, che ci siano sufficienti ciocchi di legno accatastati ai lati del forno e assiste personalmente all'accensione del fuoco.
Poi si fa preparare una pizza da uno dei venti dipendenti e ne assaggia un pezzetto. Se il sapore non è quello giusto, lo segnala a figlio e nipote e consiglia che venga rifatto tutto daccapo: dall'impasto all'accensione del forno. Questa è la certificazione di qualità, tutta autogestita, che permette al "Trianon" di non perdere il podio di pizzeria tra le migliori al mondo.

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