I PRESEPI di Elpidio Sposato
di Enzo Covino
Di presepi e presepari a Napoli e dintorni ve ne è a noia, e
da sempre la quantità non garantisce la qualità ma di sicuro la concorrenza; in
nome di una non meglio identificata tradizione molti si improvvisano un
laboratorio che sforna … cosa!? Meraviglie!?
Ciò a mio modesto avviso andrebbe verificato caso per caso.
Conobbi il M. Elpidio circa un anno e mezzo or sono, e sulle prime non mi resi
conto della complessità del suo lavoro, pensai si trattasse di un buon artigiano
come d’altronde ce ne sono altri.
In seguito frequentandolo e osservando il suo operato, ho capito quale ne fosse
l’iter creativo, lo sviluppo dell’idea artistica e la tecnica per realizzarla.
Non è un comune "preseparo", è prima di tutto un Maestro, vero prodotto
dell’Accademia di Belle Arti, quella di Gianni PISANI per intenderci. Il suo
naturale indirizzo è la scenografia, ma come tutte le persone creative e di
ingegno al tempo stesso, ha saputo finalizzare in tutti i settori artistici
tecnica e talento. Ai presepi è arrivato quasi per caso, creandoli su
commissione per un nome molto quotato del settore, il quale si limitava a
"firmarli". Così, quasi per sfida, non si è fermato solo alla creazione delle
basi, ma ha iniziato a plasmare i personaggi, a riprodurre gli oggetti etc.
Il risultato è stato da subito convincente (come potete vedere), i suoi pezzi si
rifanno alla vera tradizione Napoletana Settecentesca; i volti dei personaggi
recano i segni di una vita di altri tempi, più dura, bruciati dal sole e
precocemente invecchiati dagli stenti. E’ il vero presepe che, giustamente, poco
concede ad una perfezione stereotipata che non è propria di tale tradizione,
unica concessione le figure Bibliche, i cui tratti somatici sono davvero
"Celestiali" per nitore e perfezione.
Oltre che nella creazione dei presepi, egli si cimenta anche nelle figure
allegoriche e/o tipiche della tradizione Napoletana; con una innumerevole serie
di Pulcinella e cornetti scaramantici od anche ambedue fusi in un'unica
modellazione.
I materiali impiegati sono semplici e naturali; argilla, gesso, sughero e legno.
Solo per i colori ognuno usa le proprie "alchimie" frutto di una personale
esperienza.
Il Maestro Sposato ha coniugato una abile tecnica, che per lui è solo un mezzo,
ad un’ottima plasticità per ottenere il risultato artistico. Molti pur
possedendo la tecnica (il mezzo), non sanno trasfigurarla nel risultato artistico;
questa è ancora una prerogativa naturale, istintiva, che se manca difficilmente
verrà col tempo.
In sintonia con la sua filosofia di uomo, il Maestro Elpidio vuole
continuare la tradizione di cui è attualmente uno dei più attenti
interpreti, attraverso l’insegnamento sia delle tecniche di modellazione
con l’argilla che scenografiche, articolando le due discipline in
distinti corsi trimestrali di Modellazione e di Scenografia. I pastori e
i personaggi dei presepi vengono prodotti i due formati; cm 15 e cm 35
di altezza, perfettamente rifiniti con testa e arti in terracotta. Per
quanto attiene le scenografie, sono prodotte anche a richiesta e quindi
non vi sono limitazioni di formato. Il laboratorio
"Malazè" è sito nei pressi del porto di Pozzuoli, Via Santilli n° 10
- Via Caldaie n° 12, due ingressi dello stesso fabbricato. Sono in
preparazione i corsi per qualunque informazione rivolgersi ai recapiti
3471135655-3348934469 del M° Elpidio SPOSATO. E. C.: E’ molto che crei presepi?
E. S.: Sono circa sedici anni, l’idea mi venne a S. Gregorio Armeno in
Napoli guardando i prodotti di altri artigiani che andavano per la maggiore.
E poi sono molto legato ai paesaggi rurali, sin
dall’infanzia e il presepe ha costituito l’occasione per ricreare quei
ricordi.
E. C.: E prima dei presepi?
E. S.: Mi dedicavo all’arte figurativa dipingendo olio su tela come da
studi dell’Accademia.
E. C.: Cambiare tecniche e materiali è stato per te
impegnativo?
E. S.: No, stimolante! E’ stato un percorso di crescita umana ed
artistica. Attualmente il mio lavoro è questo; ma
non escludo, come in passato, di dedicarmi ad altro.
E. C.: Crei davvero tutto da te? basi,
case, pastori.
E. S.: Tutto tranne il vestiario dei pastori e dei personaggi; in questo
mi aiuta la mia compagna di Accademia e di vita, Linda. E
poi non ci sono solo i pastori, ma anche i "Pulcinella" ai quali sono molto
affezionato.
E. C.: Puoi menzionare la tua clientela e/o committenza
più nota?
E. S.: La maggior parte è costituita da professionisti di rilievo
nazionale, ma non sono personaggi pubblici; fra quest’ultimi posso citare:
Peppe Barra, Tullio de Piscopo, Elena
Ledda, Nando Paone, Lino Cannavacciuolo
e molti altri partenopei. Per la committenza, la RAI
(scenografia del programma "L’ATTESA" – 1996). Diverse collaborazioni con
Bruno Garofalo (regista e scenografo di
"SCUGNIZZI").
E. C.: E’ un lavoro creativo, ma anche faticoso. Come ti
rilassi nel tempo libero?
E. S.: Andando a pesca e suonando con gli amici, sono anche un discreto
chitarrista.
E. C.: E per il
prossimo futuro? Cosa intendi fare?
E. S.: Insegnare agli altri, soprattutto i giovani a modellare e a creare
le scene; così questa tradizione non si perderà, e se qualcuno diventerà più
abile di me, ne sarò felice!
E. C.: Perché il tuo laboratorio si chiama “Malazè”
e quale ne è il significato?
E. S.: E’ un termine in Puteolano, significa deposito, riferito a quello
dei pescatori. Un omaggio alla cittadina, peraltro il laboratorio è nella zona
proprio dei malazé di un
tempo.
DICONO DI LUI
Mi sono a lungo soffermato ad ammirare le opere di
Elpidio Sposato e l’emozione più grande che ho ricevuto mi è stata
provocata dal senso di pura, umana, sanguigna napoletanità che esse
ispirano.
Io, napoletano D.O.C., quindi grande appassionato della vitalità che
esprimono i vicoli della città vecchia, ho vissuto, più che guardato le
opere di questo artista, dove, oltre alle meravigliose esplosioni di
luci e colori, si evincono delle sensazioni che colpiscono tutti i sensi
della percezione umana; si colgono persino gli odori e i sapori della
Napoli "verace", in quella che resta una delle sempiterne espressioni
artistiche del nostro grande popolo: il presepe.
Nando PAONE
- attore - |
|
|