VESUVIUS
IL VESUVIO
VISTO ATTRAVERSO LE OPERE PITTORICHE E SCULTOREE DI
ARTISTI CONTEMPORANEI
Enzo Bianco - Maxime in Campania Ego
Clara Rezzuti - Vesuvio: Hatred and Love
Luciano Scateni - Nostro Vesuvio Quotidiano
Eduardo Alamaro - Nostro Vesuvio Quotidiano
Antonio di Girolamo - Nostro Vesuvio Quotidiano
Angelo De Falco - Boccadifuoco
Mathelda Balatresi
Rosa Panaro - Mutandis
Bice Garzoni - Entropia
Miscellanea ...
ENZO
BIANCO
Maxime in Campania Ego
Enzo
Bianco nato a Napoli nel 1955.
Da circa un
ventennio è impegnato nella definizione
di un percorso artistico che poggia le sue solide basi su un talento
creativo multiforme, in grado
di svilupparsi attraverso tecniche diverse, sfruttando tipologie di
materiali molto differenti.
Con il fratello Salvatore si occupa di comunicazione d'impresa.
L'esperienza di Studio Bianco si è poi
riversata in Layout, una struttura che ha ormai consolidato il proprio
raggio d'azione caratterizzandosi con approfondite ricerche in materia
di marketing e di promozione del territorio. All'interno di Layout Enzo
Bianco ha sviluppato ulteriormente la sua sensibilità artistica nell'ambito
della comunicazione visiva.
Dal punto
di vista più strettamente creativo Bianco
è impegnato principalmente su una serie di a tematiche
particolarmente affabulanti: dal sogno al mito, attraverso la rilettura
del viaggio inteso come simbolica chiave di accesso alla ricostruzione
onirica del vissuto.
CLARA REZZUTI
Vesuvio: Hatred and Love
Perché
il Vesuvio
Quando nel maggio del '98 Grazia Chiesa mi telefonò da
Milano per invitarmi alla rassegna di mostre personali
"Montagne, mappe, vie, segni e sentieri",
rimasi a dir poco perplessa e, mentre lei mi parlava,
pensavo al tema che non sentivo, così lontano dalle mie
conoscenze, vissuta sempre in città, tra palazzi e
automobili, filobus e metrò, traffico e smog. E lei che
aveva intuito mi disse: "Ma come! La tua montagna,
il Vesuvio!". Giusto, anche se vulcano, è per
sempre una montagna, con mappe, vie, segni e sentieri.
Diciamo una montagna con una marcia in più, grande,
spaventosa, meravigliosa. Ho avuto sempre un rapporto di
odio e amore con il Vesuvio, l'amo tanto per la sua
bellezza che fa unico il panorama di Napoli, l'amo
perché ormai è un'immagine familiare. Però mi incute
paura, mi spaventa soprattutto il lungo silenzio troppo
pericoloso. Forse proprio questo suo fascino tra incanto
e terrore mi ha fatto sempre resistere alle sue
sollecitazioni ispiratrici, ringrazio perciò Grazia
Chiesa per avermi dato l'opportunità dì aprire
finalmente un dialogo con "la mia montagna", un
dialogo che ha suggerito soluzioni figurative drammatiche
ed ironiche, soprattutto ironiche (ma questo per sfatare
la paura...).
Clara Rezzuti
LUCIANO SCATENI
Nostro Vesuvio Quotidiano
Giornalista. Irrequieto, senza "cifre", nel senso della totale indipendenza da "filoni di comodo", da codici, per comunicare in libertà // trasmettere allegria, voglia di stupire, consigli all'acquisto di lealtà. Versi in rima, scelte di campo contro-conformiste, inviti allo choc dell'esodo senza rimpianti da normalità e reiterazioni // comunicare è un tele-incontro periodico che viaggia in compagnia dell'ironia e cerca complicità per disperdere nello spazio, senza ritorno, luoghi comuni, definizioni imbalsamate, lacrime provocate e proclami consapevolmente velleitari // comunicare è dividere la vita a metà: l'una per oneste letture degli eventi a favore di e-mail dell'informazione, l'altra, appesa al colore, dipendente da pennelli consumati con furia, è vissuta in mille notti bianche, in attesa della prova-giorno sulla tela ancora intrisa dei raid in campi nivei.
EDUARDO ALAMARO
Nostro Vesuvio Quotidiano
È architetto // il popolo di dottori di cui è parte vien fuori dal dualismo non sempre pacifico tecnigrafo "mano libera" // ora, se non sei Le Corbusier, il braccio rozzo del committente proverà a deprimere la tua creatività a favore di pedestri leggi di mercato e la libera circolazione delle idee dovrai cercarla oltre i confini della professione // perché no, nella materia duttile che diventa sogno, lettera aperta all'"estro armonico" che indica alle mani il percorso artistico da compiere // Eduardo Alamaro congiunge e separa i due "io" di architetto // traspone la cultura umanistica nel quotidiano delle incombenze tecnocratiche e viceversa, per il poco che si dimostra possibile // è critico d'arte di talento, artista estroso, emozionante compagno di viaggio per chi se la senta di accompagnarlo negli itinerari della trasgressione.
![]() LATTE |
![]() LA FESTA DI VESUVIO |
![]() SEMI DELLA FERTILITA' |
![]() PAN VESUVIO |
![]() FUOCO |
![]() TERRA LAVICA |
ANTONIO DI GIROLAMO
Nostro Vesuvio Quotidiano
Appartiene anema e core al gruppo aniconismo dialettico (gad) impressionante fedeltà a un impressionante acronimo: Antonio di Girolamo nello spazio dov'è custodito il tesoro delle sue opere è corsaro indomito. L'esile impianto corporeo, lì, fra tele, generose scorte di acrilico e puntuali memorie della cavalcata a passo di carica sulla via della rigogliosa produzione pittorica, esibisce fertili stagioni di racconto di sé per dire che medico si diventa, sgobbando su ponderosi tomi di patologia e sul campo, ma pittori si sceglie di essere, bruciando energie espressive. // la medicina ha perso un alfiere e l'arte ha guadagnato un attor "giovane" di straordinario spessore? Nessun dubbio: il rispetto per Paracelso è immutato ma, a cambiare la vita che se lo riprende generosa, chiedendogli più del massimo, è questo star sui colori con il trasporto riservato solo alla ragione esaustiva dell'arte.
![]() PREANNUNCIO 1 (80x120) |
![]() PREANNUNCIO 2 (80x120) |
![]() EVENTO 1 (44X70) |
![]() EVENTO 2 (80x120) |
![]() EVENTO 3 (70x120) |
![]() EVENTO 4 (30X40) |
![]() COLONNE DI FUOCO (30X40) |
![]() RISVEGLIO (80x120) |
ANGELO
DE FALCO
C/so
Vittorio Emanuele III, 222 Marigliano NA
Boccadifuoco
MATHELDA BALATRESI
Vico Paradisiello alla Veterinaria,
45 - 80137 Napoli
ROSA
PANARO
Vico Paradisiello alla Veterinaria,
45 - 80137 Napoli
Rosa Panaro vive e lavora a Napoli. Scultrice con ceramica, resine, cartapesta, argilla, produce grandi figure alate; partecipa a interventi nello spazio sociale-urbano (pesci, lische, pomodori, pizze), all'impegno femminista (galleria Lucio Amelio con la mostra "la donna ha il cervello troppo piccolo per l'intelligenza ma sufficiente per l'amore"). Partecipa a esposizioni nazionali e internazionali, ad attività di gruppo (Biennale '78 di Venezia con "Immagine e creatività"; Nume rosette Napoli '79 con Forme nel tempo; con il collettivo X al convegno e al manifesto su Donna e Antifascismo). Dall'87 trasforma in mamme le figure protofemministe di Lilith ed Eva, e inizia la serie dei presepi; è l'unica donna artista inclusa ella rassegna "Fuori dall'ombra" - nuove tendenze a Napoli dal '45 al '65 in Castel Sant'Elmo nel 1991. Nel Gruppo MUTANDIS: mutande volanti con cicogne, il santo Gral in forma di Albero della vita dove il serpente avvolge le sue spire.
![]() NAUFRAGIO DI MUTANDE 1998 - terracotta cm 18 |
![]() LILITH VESUVIO 1997 - cartapesta cm 90 |
![]() MUTANDIS 1997 - cartapesta cm 40 |
![]() MUTANDA TANGA 1996 - cartapesta cm 40 |
![]() TANGA VESUVIO 1996 - cartapesta cm 40 |
BICE
GARZONI
Via L. Sturzo, 30 -
81055
S. Maria Capua Vetere (CE)
Bice Garzoni - nata a Napoli, dopo gli studi si è trasferita
a S. Maria Capua Vetere (CE), dove vive e lavora. Dopo una entusiasmante
esperienza come gallerista, a partire dagli anni '90 comincia una propria
produzione artistica. Ha partecipato a mostre collettive e personali di poesia
visiva, tra cui è interessante segnalare: "Artisti per il movimento" -
Fondazione Morra Napoli 2003; mostra "Pre-Lievi" al Centro Culturale Il Pilastro
di S. Maria C.V. ed al Museo Comunale E. Greco - Sabaudia 2004; "Effetti
Benefici" - Casa Amitrano, Napoli 2004; “La poesia visiva incontra la moda” -
Nida, Caserta 2005; “Jam-session” - Riardo 2006; “Viaggio” - Trip, Napoli 2007;
Penguin-cafè, Napoli 2007. Numerose pubblicazioni su riviste e mensili di
interesse nazionale.
Il suo interesse per la poesia, la letteratura, la grafia e le arti visive,
l'hanno portata a mescolare i vari generi sovrapponendo e/o inserendo le proprie
poesie ad immagini, foto e collage.
"Entropia"
L'entropia,
contro
l'insana
calma.
Una energia che inizia da
quella strana città che è Napoli, nel suo vulcano quiescente, nel magma della
materia primordiale; ma potrebbe iniziare da qualsiasi luogo geografico e
mentale, dove urge l’entropia, nel senso di trasformazione, disordine
generativo, energia, caos, necessità. Tutto, tranne la calma insana,
l’immobilismo, l’anoressia emotiva.
La fatalistica attesa dell’immensa nube di pomice bollente o del tumultuoso
fiume di lava incandescente, metafora del “moderno” che avanza e travolge e
dell’energia che urge contro l’ “insana calma”.
MISCELLANIA
![]() GRAGNANO - CITTA' DEI MACCHERONI (NAPOLI - ITALIA) |
![]() NESPOLO+NAPOLI 1999 |
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