Patrizio Oliva
commissario tecnico nazionale di pugilato
Intervista a Patrizio Oliva nel salotto della sua accogliente
casa di uno storico Palazzo di Pizzofalcone a Napoli, dove vive con la moglie Nilia e le
loro due bambine. Di chi stiamo parlando è l'illustre personaggio del pugilato napoletano
e non solo, nazionale e internazionale. Attualmente Oliva è C.T. della Nazionale di
pugilato, carica che ha assunto il 23 aprile del 1996 in conseguenza delle dimissioni del
suo predecessore Franco Falcinelli. Patrizio ci racconta che è stato catapultato in
questa veste ed in meno di due mesi ha dovuto preparare i futuri partecipanti delle
Olimpiadi di Atlanta '96 ma ricorda con grande rammarico il mancato alloro olimpico per
mancanza di tempo, ed ha dichiarato che farà ogni cosa pur di avere al suo fianco dei
bravi pugili da forgiare come rappresentanza del pugilato italiano nel mondo, certamente
con risultati dignitosi si è ripromesso di dedicarsi con la sua stessa sconfinata
passione adolescenziale. Continua che "imparai ad amare quest'arte grazie a papà
Rocco ed a mio fratello-pugile Mario, che fu il mio talent-scout, avviandomi ad una
folgorante carriera, in quanto ne riconobbe la stoffa del campione". Patrizio
amichevolmente racconta ad Interviù la sua riconoscenza e gratitudine nei confronti del
fratello Mario, ricordando la perseguitata sfortuna di quest'ultimo, causa della non
partecipazione alle Olimpiadi di Monaco per una banale puntura di insetto. Il successo di
Patrizio nel pugilato è legato alla sua condotta pulita di ragazzo sempliciotto di un
quartiere periferico di Napoli (Via Stadera a Poggioreale, case popolari). Papà Rocco e
mamma Catena hanno messo al mondo sette figli, di cui Ciro coetaneo di Patrizio morì
appena quindicenne, questo lutto provocò in Oliva una ragione in più per sfondare nel
campo pugilistico. Tanto è vero che dedicava le sue vittorie al compianto fratello e più
tardi chiamò il suo primo figlio Ciro. Questo atleta napoletano è il degno figlio di
questa città perché impersona la Napoli sentimentale dove l'orgoglio e l'amore prevale
sugli interessi materiali. Oliva afferma che il pugilato modella l'uomo, lo fa divenire
più maturo poiché è continuamente sollecitato dalle regole di questa disciplina intrisa
di sofferenza fisica e di forza morale, ed a ciò lo riprova il fatto che la gran parte
dei genitori, dapprima contrari a questo sport per il proprio figlio, si ravvedono poi,
complimentandosi con gli istruttori per la forte motivazione e trasformazione di quel
figlio dal carattere fragile e dal fisico esile a quello di una personalità sicura di
affrontare le molteplici avversità della vita. Insomma il pugilato è uno sport che
chiede sacrifici, ma in compenso dà molto. La cronaca ogni qualvolta ci informa di
incidenti luttuosi come il caso dello sfortunato pugile De Chiara, che ci induce
certamente a pensare di apportare modifiche al regolamento di questo sport, senza nulla
togliere ai tanti lutti e incidenti che avvengono in ogni disciplina sportiva. I
mass-media molte volte mettono sotto processo questo sport senza tenere presente quanto
esso dà a questa società che, invece, di educare il giovane lo abbandona nelle braccia
degli zombi che pullulano nei quartieri alti e bassi di micro e macro centri abitati. Il
C.T. Oliva quando tirava di boxe fu soprannominato "lo sparviero di Poggioreale"
merito del giornalista napoletano Franco Esposito fine intenditore di questa disciplina
per il suo passato di pugile e istruttore aveva visto giusto, perché la boxe di Oliva era
veramente come quella di un rapace che divora i passeri. Con Oliva uomo comunicativo è
piacevole dialogare perché è informato non solo di pugilato, ma anche di politica, di
arte, sarà perché si è cimentato nel canto ed in una fugace apparizione in una lista di
partito politico il talento innato di atleta della vita impegnandosi nel sociale come uomo
immagine. Ed è per queste sue doti che recentemente il vice Presidente del Consiglio
della camera dei deputati on. Veltroni lo ha eletto ambasciatore dello sport scolastico, e
il CONI atleta dell'immagine dello sport napoletano. Napoli ha ed ha avuto innumerevoli
campioni, ma nel pugilato è la prima volta che un napoletano ex campione del mondo è
eletto anche Commissario Tecnico della nazionale. Patrizio Oliva è anche un imprenditore
nel campo delle assicurazioni difatti è l'agente generale su Napoli della Nuova Tirrenia.
Certamente continueremo a vederlo e ascoltarlo nella sua grandiosità, dimostrazione
lampante è dato dal suo corposo curriculum:
Campione Europeo nei pesi leggeri dilettanti 1978
Campione Olimpionico nei pesi super leggeri 1980
Campione Europeo nei pesi super leggeri professionisti 1983
Campione del Mondo nei pesi super leggeri 1986
Campione Europeo nei pesi Welter 1990.
Con questo ultimo titolo ha culminato la sua magnifica ed entusiasmante avventura di
"sparviero" per lidi sempre più ambiti, affrontando le varie battaglie della
vita per un onorevole posto nella rosa di quelli che con il loro apporto migliorano la
qualità della vita.
Bruno Carrano