Prof. Emiddio GALLO
Assessore alla Cultura - Formazione Prof.le - Politiche giovanili
della Regione Campania

emiddio_gallo.jpg (21170 byte)Quali sono le iniziative portate a termine durante il Suo mandato e quali quelle ancora da completare?
"Le iniziative che abbiamo affrontato, costruito e portate avanti, ineriscono a diversi settori dell'attività culturale propria della Regione. In questo ambito, abbiamo concepito il mandato innanzitutto come una possibilità offerta a tutti gli attori degli avvenimenti e degli eventi culturali, per avere un accesso più informato e più diretto con la Regione. Valevole sia sul versante dell'Editoria, sia sul versante delle opportunità che le leggi regionali offrivano, per esempio, al panorama delle Associazioni ed al panorama soprattutto scolastico. Abbiamo lavorato intensamente affinché si realizzasse questo allargamento di platea di coloro che accedevano alle leggi regionali.
Abbiamo avuto un contatto diretto con tutte le scuole, con tutte le Associazioni, con tutti gli Editori, in modo tale da agire su due livelli. L'intento è di allargare la platea di coloro che accedono alle leggi e quindi alle opportunità che queste leggi offrono, ad esempio le visite in Europa; quelle che riguardano i luoghi topici di questa: Bruxelles con l'apparato esecutivo della Comunità Europea e Strasburgo, come sede del Parlamento Europeo.
In questo discorso s'innesca anche l'incentivazione che abbiamo dato agli scambi culturali. Gli scambi culturali ineriscono ad una platea che si poggia sempre da una parte sulla scuola e dall'altra sulle Associazioni Culturali. Questo perché riteniamo che l'approccio all'Europa attraverso questi meccanismi diventi realmente forte, realmente sostanziale e non solamente come una esecuzione formale di accordi che si prendono.
Invece bisogna creare dei fatti concreti e reali che ci portino a questa visione dell'Europa così come è uscita - da Maastricht in poi - dagli ultimi accordi".

emiddio_gallo1.jpg (26450 byte)In una riconferma politica, c'è da parte Sua la volontà di rioccupare lo stesso Assessorato alla Cultura?
"C'è un fascino in questo Assessorato che permette di innamorarsi di questo lavoro e quindi di proporre una scansione temporale più ampia che dà la possibilità di rivisitare; e ciò che sicuramente abbiamo davanti a noi è una rivisitazione di queste leggi non solo con l'informazione, ma anche con la costruzione di nuovi percorsi. Diciamo che il rapporto e l'organizzazione di tutta la promozione culturale in Campania, e questa presa nei suoi vari aspetti che abbiamo ricordato prima, possa realmente essere all'altezza dei tempi e quindi c'è questo lavoro legislativo che noi abbiamo iniziato.
Abbiamo iniziato a discutere sull'opportunità di modifica delle leggi per l'Editoria, così come  sulle proposte da avanzare per la modifica delle leggi sulla promozione culturale.
Direi che per tutti questi processi, c'è da lavorare molto su due versanti che ineriscono proprio alle attività di questo Assessorato e che sono fondamentalmente interventi sull'edilizia scolastica ed interventi che riguardano il diritto allo studio.
L'una e l'altra cosa si integrano perché - diciamo noi - abbiamo rispetto a tutti gli altri cambiamenti che stanno avvenendo nel mondo scolastico, la necessità di aggiornare e mettere in relazione con i bisogni attuali, soprattutto l'edilizia scolastica, le strutture dove si fa scuola, perché in Regione Campania, da questo punto di vista, abbiamo un deficit abbastanza evidente che bisogna colmare al più presto.
Quindi, sia incrementare gli interventi regionali, cosa che io proporrò in bilancio, sia soprattutto chiedere allo Stato di programmare più efficacemente la questione dell'edilizia scolastica. Noi pensiamo appunto di ottenere risultati che possano permetterci di arrivare al fine che oggi è all'ordine del giorno, cioè la creazione di sistemi scolastici regionali. Sistemi che devono integrare insieme formazione, istruzione ed orientamento.
Tutto questo si potrà fare nel momento in cui noi avremo gli strumenti che ci permetteranno di localizzare questa situazione.
Dopo il dimensionamento che è la fase che sta arrivando alla conclusione, noi dobbiamo pensare alla creazione della rete scolastica regionale, creando i cosiddetti “ambiti funzionali”. Gli ambiti funzionali sono, sul territorio, quello spazio che permetterà di garantire l'offerta formativa, la più articolata e più completa possibile.
Tutto questo diciamo, invertendo la rotta che si è seguita fino ad oggi che in qualche modo concentrava interventi nelle aree metropolitane forti e naturalmente teneva il territorio in circostanze depauperate in Istituzioni Scolastiche.
Ciò con l'andare del tempo ha messo in pericolo anche il godimento da parte dei nostri studenti del diritto allo studio, perché quando si deve raggiungere, per frequentare le scuole superiori, dalla periferia il centro della città, non sempre gli allievi riescono ad arrivare in orario a scuola; e quindi, creando sul territorio queste nuove opportunità, noi facciamo doppio lavoro: quello di intervenire nel mitigare gli effetti del traffico che si dirige verso il centro e dall'altra parte permettere agli allievi di frequentare e studiare in Istituti che siano più vicini alle loro abitazioni e che comunque in ogni caso per essere raggiunti non diventino un problema.
Bisogna modificare l'accesso e il rapporto con gli Enti Locali, con le Associazioni, con le Associazioni di interesse regionale; per la cultura di "accesso alla cultura" bisogna esaltare l'elemento di programmazione e fare in modo che a questa programmazione possano partecipare gli stessi utenti di queste leggi, in modo tale da avere non finanziamenti a pioggia come purtroppo da queste leggi discende, ma avere l'opportunità di creare, insieme a loro delle strutture culturali portanti che poi si identificano in tematiche ed in eventi culturali che possono rappresentare realmente un supporto sia alla crescita culturale della Regione Campania, ma nello stesso tempo diventare anche motivo di attrattiva turistica nel momento in cui assumono un ruolo di importanza, tale da poter richiamare l'attenzione di un pubblico vasto.
Allora è questo il panorama nel quale noi ci troviamo; è questo il lavoro da fare. È un lavoro che noi abbiamo imparato a conoscere e che ha bisogno di essere organizzato e portato a termine".

La carenza di strutture scolastiche è tipicamente campana o presente anche in altre regioni?
"C'è anche in altre regioni, solo che in Campania questo processo assume caratteristiche più evidenti. Noi ci riportiamo ad un dato fondamentale che è quello che la Campania, pur non essendo la regione più popolosa d'Italia - perché ci sarebbe la Lombardia che la precede - è invece la regione dove la concentrazione di popolazione giovanile in età scolare è quella più alta. Noi scontiamo questa situazione e naturalmente per le risposte che si danno soprattutto sul livello della scuola superiore e su quella inferiore, abbiamo un problema di adeguamento delle strutture, di adeguamento alle leggi di sicurezza 626 e quanto altro, che sono di fondamentale importanza perché l'intervento che si fa su una platea così vasta, diventa un problema che impegna finanziariamente in modo eccezionale; naturalmente le ristrettezze di bilancio sia regionale che statale non permettono di dare risposte immediate.
Però una risposta programmata sul territorio la si può dare e noi abbiamo invitato il Ministro a prenderla in seria considerazione, soprattutto con l'entrata in funzione dell'anagrafe edilizia, che non c'era e che adesso sta cominciando a costruirsi, e noi avremo la possibilità di intervenire controllando il fenomeno.
Nella regione Campania c'è questo obiettivo. A dir la verità noi stiamo facendo parecchio, abbiamo sbloccato fondi, abbiamo sbloccato piani di riparto per immettere sul territorio non solo flussi finanziari, che significa sempre occupazione in ogni caso, ma anche la possibilità di intervenire realmente per migliorare le strutture scolastiche".

Curriculum politico-professionale

31.01.2000 - Gian Carlo Garzoni


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