Il filatelico - Gino Mattei

Che cosa è il francobollo?

Il francobollo, nient'altro che una vignetta stampata e venduta dallo Stato, assicura il pagamento anticipato delle tasse di trasporto per lettere, cartoline, stampe, pacchi. Esistono diversi tagli, in altre parole diverso valore facciale riferente alla tassa di trasporto d’ogni singola corrispondenza e peso. Esso normalmente è rettangolare, però non mancano quadrati e triangoli.
La maggior parte dei francobolli, al posteriore, sono gommati per facilitare l’applicazione sulla corrispondenza da trasportare.

I primi francobolli furono emessi in Inghilterra nel 1830 circa per semplificarne il modo di riscossione della Tariffa, mentre in Italia ebbero corso dal 1861 sotto il regno di Vittorio Emanuele II. Difatti furono utilizzati i francobolli del Regno di Sardegna fino all’esaurimento.
Nel 1862 fu varata la prima serie del Regno d'Italia, con l'effigie in rilievo di Vittorio Emanuele II nei tagli da 10 c.- 20 c.- 40 c.- 80 c.
Prima di questa serie esistevano i francobolli degli antichi stati (Modena – Napoli – Provincie Napoletane – Parma – Stato Pontificio - Romagna- Sardegna – Sicilia e Toscana).
I primi francobolli della Repubblica di San Marino, hanno avuto inizio il primo Agosto 1877, mentre quelli della Città del Vaticano il primo Agosto 1929 (giorno della Conciliazione tra lo Stato Italiano e quello del Vaticano prima dei quali erano usati quelli emessi dallo stato Pontificio).
Per una norma Internazionale ogni francobollo deve recare la parola "POSTA" ed il valore attribuitogli in cifre "ARABE".
Esistono fra cobolli per posta ordinaria, aerea, espressi, raccomandata, assicurata pacchi postali e pneumatica.

Una curiosità: il Governo Italiano, ossia il Regno d'italia, emise un francobolloda 2c. per agevolare la corrispondenza dei CIECHI.
Esso fa parte della Serie Imperiale che ha avuto corso dal 1929 al 1942 portante il numero di catalogo 242/A.
Il francobollo, fu ed è parificato alla carta moneta e, pertanto sono stati adottati tutti gli accorgimenti per evitarne la falsificazione.
I primi esemplari erano emessi senza la perforazione o dentellatura e, per adoperarli, occorreva tagliarli dai fogli. Soltanto nel 1862 l’uso della perforazione fu adottato in Italia per separarne le vignette e, renderne facile lo stacco. Tanti furono i metodi di stampa usati:
-) Calcografico
-) Rotocalco
-) Litografico, ecc.
Altri erano raramente impressi a mano.
Sono stati usati diversi tipi di carta: veline, patinate, a mano, gessate, colorate, ecc. …
Moltissimi francobolli recano filigrane o pseudo-filigrane.
Per ragioni economiche, alcuni Stati spesso sono ricorsi alla soprastampa;
Quest’ultima serviva e serve a modificare il valore dei francobolli. Intorno al francobollo fin dai primi tempi si è sviluppata una forma di collezionismo " LA FILATELIA".
Le raccolte possono essere:
-) Nuove
-) Usate
-) Per continenti
-) Mondiali
-) Tematiche
Iniziatosi in forma rudimentale, investe oggi un complesso di interessi e livello mondiale.
Vi si fanno:
-) Convegni
-) Riunioni
-) Aste
-) Circoli
-) Esposizioni
-) Mostre
L’accurato studio, origine, modo di fabbricazione e tipi d'annullamenti, ha prodotto la pubblicazione d'importanti monografie, manuali, cataloghi specializzati riviste a carattere mensile o settimanale, i quali informano i collezionisti e, li aggiornano su questioni d'attività filateliche.
E’ da specificare che il francobollo, emesso nuovo, è obliterato sul documento di trasporto da parte degli impiegati postali. L'inchiostro usato è indelebile per evitarne l’uso una seconda volta.
Per quanto detto, per una buona conservazione del francobollo per il riconoscimento della filigrana, esistono:
-) Classificatori
-) Filigranoscopi
-) Taschine
-) Linguelle
-) Album
-) Pinzette
-) Lenti d’ingrandimento
-) Odontometri
Insomma, QUESTO BENEDETTO FRANCOBOLLO, oltre ad avere rarità filateliche, ha anche contribuito all'avvicinamento dei popoli di tutte le nazioni per lo scambio delle affrancature.

Gino Mattei


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