Cormocatrame
cere su collage di carte e chiodi - 2002
cm 125x76

"Cormocatrame"
"Cormocatrame", lavoro suggestivo come lo sono sempre le opere di Rosa Panaro. Di cartapesta. Una tecnica antica, appartenente alla nostra tradizione, che fa parte della storia di questa artista che, da sempre, con una manualità singolare, modella le sue grandi figure in cartapesta, in cemento e materiali riciclati o in terracotta per dar voce a problematiche umane, sociali, femminili. II lavoro dedicato al " marzo donna 2003 è un cormorano, con le grandi ali macchiate di nero a cui è affidato il compito di denunciare la follia dei nostri giorni, del nostro mondo senza pace in cui tutti - nessuno escluso - sono in pericolo, dagli uccelli le cui ali sono tarpate dal petrolio ai bambini che diventano Kamikaze per estrema disperazione.
E il cormorano di Rosa, paradossalmente, vuole parlare di pace nonostante la sua lingua sia paralizzata - orribilmente - dal catrame.
Lo fa come è giusto farlo in questi strani tempi di bombe intelligenti e guerre necessarie. Lo fa con un che di sinistro, di terribile, esibendo come una ferita quel nero e cercando di afferrare con le zampe che sembrano artigli un simbolo ambivalente , il melograno che è morte ma è anche rinascita, vita.
C'è una speranza , però, nel nostro vivere di donne e uomini di questi giorni e Rosa, cronista puntuale, la registra attraverso un arcobaleno che spicca tra le ali scurissime del cormorano e che sembra indicarci un varco. Con i suoi consueti collages, l'artista fa una citazione e ricorda le tante donne e i tanti uomini pronti a scendere in piazza per chiedere pace.

Lei, con il suo linguaggio inconfondibile, si associa ma non se la sente di affidare il suo messaggio alla tranquilla colomba: sono tempi duri, i nostri, e non c'è più spazio per romanticherie: un povero cormorano nero, lui sì, ci può indicare, in extremis, la via per salvarci.

Clorinda Irace


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