PASQUALE DELLA MONACO

Chi è Pasquale Della Monaco?
...è il fortunato padrone di casa (come si è definito Lui stesso) che ha concretizzato l'idea ed il sogno di Sergio Siano - fotografo del Il Mattino di Napoli - ospitando nella serata dedicata all'indimenticabile Antonio De Curtis in arte Totò, alcuni giovani artisti napoletani che si sono ispirati per i loro lavori al grande artista.
Creatore del CENTRO INCONTRI DELLE ARTI ha organizzato presso il suo studio questa mostra che è entrata a far parte della grande collezione di trent'anni di lavoro del Centro.
La prima mostra tenutasi presso il Centro si svolse in una nottata intorno ad una grande tavolata , alla quale partecipò tutta la compagnia di Eduardo De Filippo, c'era tra tutti Pupella Maggio ed una parmigiana, di melanzane provenienti dall'isola di Eduardo. "...Un tavolaccio terribile, racconta , con tante sedie, amore e tanto vino buono".
Un'altra sera vi si recò, Roberto Murolo che constatando la buona acustica dell'ambiente gli suggerì di organizzare concerti, da allora furono invitati i solisti del San Carlo - Scarlatti, una grande emozione che ricorda, con grande gioia e poesia. In quei tempi le Rampe di Pizzofalcone non erano note come attualmente". Questo luogo è stato ed è una passerella, un trampolino di lancio per la Napoli artistica.

Si considera uno scopritore di talenti, un pittore, un musicologo?
Semplicemente un'artista a 360°, con la voglia d'imparare e di fare, un un'artista non si deve dedicare soltanto ad un settore, io amo il teatro però non mi piace solo la prosa, ... in uno spettacolo di mia creazione, ci inserisco un mimo, una brano di musica classica, una danza in poche parole "tutto".

A cosa sta lavorando ora?
Un sogno nel cassetto? Ho fatto già due volte uno spettacolo sulla rivoluzione napoletana del 1799, come ideatore e regista in due bellissime sedi , una all'Istituto Italiano agli studi filosofici, dove si è svolto in tre saloni attigui, nei quali in modo sequienziale, si susseguivano le scene dello spettacolo e con il supporto di grandi schermi è stata assicurata la visione completa in tutti e tre gli ambienti; l'altra al Teatro Grande di Pompei, naturalmente con tante difficoltà, ma queste mi hanno come si dice - vaccinato e provato.

Come pittore sta preparando qualcosa?
La pittura è stata un po' l'inizio, il teatro per me è un'evoluzione della pittura ho sempre dipinto attori, clown, credo che il teatro sia una rappresentazione di ciò che uno ha dentro un pò più difficile, rispetto al rapporto che sia con la tela... è più diretto. Sono un'espressionista mediterraneo, la prima mostra personale l'ho fatta a 15 anni in una casa privata, l'ultima non l'ho fatta con piacere perché già ero impegnato nel teatro e quindi è venuta fuori una mostra - spettacolo.

Qual'è stata una delle sue mostre più importanti?
Nel 1983 ho realizzato una mostra Antologica tenutasi al Castel dell'Ovo di Napoli, è durata due anni nella quale era possibile visionare ben 400 opere. Successivamente si è tenuta in Germania ad Aquisgrana nell'Aula Carolingia, una chiesa sconsacrata con una suggestiva atmosfera.

Oltre all'arte vera e propria, possiede "l'arte diplomatica" riunendo in ogni sua manifestazione tutti i consoli, presenti a Napoli; come fà?
Tutto è nato nel 1979, volli fare un omaggio a tutti i consoli presenti nella città, l'invitai nel mio studio piccolo e difficoltoso a raggiungere, ...ma con il bel panorama e una bella poesia si creò una piacevole atmosfera, che fece sentire tutti a casa propria.

Com'è nata la manifestazione sui "bersaglieri"che organizza ogni anno?
Il desiderio di ricercare un evento che potesse valorizzare le Rampe ed aprirle a tutti...non la mostra, il concerto che può essere un incontro di élite; inoltre la vicinanza dell'ex caserma dei bersaglieri, ove un tempo questi facevano "la corsa" nel ritirarsi in caserma, ha dato lo spunto per la nascita di questa manifestazione che ho chiamato "corsa storica" e che già da nove anni si svolge nel mese di maggio o a settembre, secondo gl'impegni della fanfara.

Lei si ritiene un personaggio qui a Napoli, o un figlio che fa di tutto per evidenziare che qui esistono persone che possono dare molto alla città ed alla società intera?
Forse più questo, rimango un po' male quando qualcuno dimentica le cose che ho fatto e quante persone ho coinvolto...però a volte lo fanno anche di proposito.
Credo che nella città abbiamo molte risorse, soprattutto i giovani, i quali andrebbero valorizzati, aiutati coloro che hanno talento ma che non riescono da soli ad emergere.

Quale la sua esperienza con il teatro San Carlo, ora che è stato nominato consiglire nel nuovo Consiglio di Amministrazione?
Da pochi mesi ricopro questa carica che di solito dura quattro anni, ma che avrà breve durata essendo passato il teatro a fondazione. Il nuovo consiglio prevede solo tre cariche: quella di Presidente ricoperta dal Sindaco della città ed altre due quella di sovrintendente e di direttore artistico.
Questa esperienza mi ha permesso comunque di vedere da vicino tante cose che escono più dalla testa che dal cuore, tante parole che celano altri fatti. Ho imparato come ci si esprime per non dire niente...questo lo sapevo già, toccare con mano è stata tutta un'altra cosa. Poter constatare che certe risorse di casa sono state abbandonate: intendo il corpo di ballo, la falegnameria, i laboratori. Tutto lavoro per i giovani che potrebbe essere creato attraverso corsi di formazione, con l'attuale legge regionale. E' chiaro che se non si inizia non si potrà mai arrivare ad una concretezza.

Questo vulcano d'idee che dimora sul monte Echia si ritiene più un greco o un romano?
Sarei troppo presuntuoso se mi reputassi un greco, ma mi sento più un greco; ho organizzato alcune manifestazioni che potevano richiamare i templi greci, come "Il ritorno delle Sirene alate".

18.02.1998 - Bruno Carrano


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