D'Annibale Vincenzo
D'ANNIBALE VINCENZO - Napoli, 24 maggio 1894 - 14
aprile 1950.
L'indimenticabile compositore di 'O
Ettore de Mura -
Enciclopedia della Canzone Napoletana
Casa Editrice IL TORCHIO, Napoli 1969
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![]() Maria e Alba d'Annibale Figlie del M° Vincenzo |
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UN RICORDO DEL PADRE
Vincenzo d’Annibale
(Napoli 22.05.1894 - 14.04.1950). Nostro padre conseguì il diploma al
Conservatorio di S. Pietro a Maiella nel 1913. Si dedicò alla musica
classica ottenendo subito, malgrado la giovanissima età, un grande
successo tanto che ai suoi concerti interveniva la Nobiltà e la migliore
borghesia napoletana. Gli fu proposta la direzione del Conservatorio di
Mosca ma, essendo in procinto di sposarsi, rifiutò. Nel 1918 sposò nostra
madre Concetta Longino, donna di stupenda bellezza, cuore d’oro e
portamento regale che lo rese felicemente padre di 6 figli che lui amava
chiamare “i miei gioielli”. Nel 1925 musicò “’O Paese d’o sole”.
Nella Piedigrotta di quell’anno gli organizzatori non la apprezzarono e la
fecero cantare da un’esordiente, la giovane Leda Ledi. Fu un successo
strepitoso e le sere successive i cantanti affermati che avevano in
precedenza rifiutato, volevano ora cantarla. Ma nostro padre disse “No!
Continuerà a cantarla Leda Ledi”. Da direttore e concertista nel 1926
organizzò la “Serenata in onore del Principe Umberto” che volle conoscerlo
personalmente ricevendolo a Corte. Per noi è stato padre, fratello, amico
e consigliere. Ci ha colmato d’amore, comprensione e benessere. Nel 1930,
essendo figlio unico, dovette prendere le redini dell’industria guantaia
del padre Luigi e in pochi anni conquistò il mercato internazionale.
Parlare della sua musica? Non possiamo che trascrivere le parole che
scrisse Libero Bovio: “Strappi di chitarra, singhiozzi di amanti, fragore
di mare in tempesta, sospiri d’innamorati, voci di campagna, malinconia di
chiari di luna, trionfo di sole; ecco la canzone di Vincenzo d’Annibale:
E’ Napoli che palpita, ride, piange, freme nelle quarantotto battute di
questo eterno fanciullo dagli occhi irrequieti”. Dopo la morte di nostra
madre, stroncata in giovane età da un male improvviso, papà sposò Giovanna
Murabito, donna affettuosa e premurosa che ha seguito noi figli con
dedizione ed amore e vive nel ricordo devoto di nostro padre. Nel 1989 il
Comune di Napoli gli ha intitolato una strada al Vomero, nella zona
dedicata agli artisti, e ne conserva il ricordo imperituro nel Recinto
degli Uomini Illustri. Cosa altro possiamo aggiungere? Siamo orgogliose di
essere sue figlie e felici perché sarà sempre ricordato dalla sua Napoli
che ha cantato con tutta l’anima e tanta passione.
Maria e Alba d’Annibale
![]() Giovanna Murabito in d'Annibale |
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![]() Via Vincenzo d'Annibale - Vomero - |
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