FESTA DELLA CASTAGNA CAMPANA

Sugli spalti del Maschio Angioino di Napoli, si è svolta nei giorni 9-10-11 novembre 2001, la quarta edizione della festa della castagna e mostra mercato dei prodotti tipici della Regione Campania. Ideata dal noto cantante Aurelio Fierro e sua moglie Marisa, ed organizzata dalla Regione Campania, Comune di Napoli e dall’Associazione Artistico Culturale Music Amicizia. Questa tre giorni di festa e animazione è stata purtroppo disturbata dal maltempo, costringendo i visitatori ad una fugace apparizione tra gli stand posizionati sull’ampio spazio di fuori le mura del Maschio Angioino o Castelnuovo. L’attrazione naturalmente sono state le caldarroste doc dei vari paesi campani, seguite dagli altri prodotti gastronomici con assaggi di mozzarella di bufala, fiordilatte, salumi, formaggi, vini, oli, torrone, marmellata, miele, liquori al limoncello, al nocillo e tanti altri prodotti esclusivamente tipici e genuini della terra Campana. Venduti e fatti assaggiare sul posto da personale in costume folkloristico, allietando infine i visitatori con improvvisati canti e balli originari del loro paese di provenienza. Oltre alla regina castagna non poteva mancare la pizza, difatti sul posto per l’occasione è stato allestito un forno a legna tipico della vera pizza napoletana. Tra i vari stand non di natura gastronomica sono stati apprezzati gli allestimenti culturali con mostre di libri, documenti e arte scultoria Campana, a tal proposito si menziona la mostra organizzata dalla Fondazione M° Ferdinando Albano sull’emigrazione dei nostri connazionali in America, con le appropriate locandine di canzoni che richiamano quel periodo storico. Gli organizzatori hanno voluto la presenza di questa mostra sull’emigrazione in segno di solidarietà con gli Stati Uniti d’America, per il vile attentato subito l’11 settembre del corrente anno a New York.

Bruno Carrano

LA FESTA DELLA CASTAGNA A NAPOLI

La manifestazione, detta "FESTA DELLA CASTAGNA D.O.C.", nacque nel 1998 da una idea del M° Aurelio Fierro, originario di Montella (Av.) dove la produzione della castagna, per l'alta qualità, ha ottenuto il riconoscimento D.O.C. e I.G.P. Con questa idea, il Comm. Aurelio Fierro, ha inteso portare tutto l'entroterra della ns. Regione Campania sulla fascia Costiera del Mar Tirreno, per avvicinare la "montagna al mare" e far conoscere, in un momento di "globale manipolazione genetica" dei prodotti della terra, i veri "prodotti tipici genuini" della ns. Regione! Con questa iniziativa, l'Associazione Culturale "MUSICAMICIZIA" presieduta dal M° Aurelio Fierro, intende promuovere e sviluppare tutto quel "TURISMO INTERNO REGIONALE" tanto necessario oggi per sostenere quelle aziende napoletane che si trovano totalmente in crisi dopo l'atto terroristico dell'11 settembre 2001 a NEW YORK sia nel comparto esportazione che nel terziario. Il M° AURELIO FIERRO ha scelto l'antico e maestoso Castello del MASCHIO ANGIOINO,concessa dal Comune di Napoli, grazie al fattivo contributo dell'Assessore Raffaele Tecce anch'egli della terra irpina, quale cornice alla Manifestazione che si svolge sugli stessi Spalti,volendo con questo significare che "IL PASSATO" rivive nel "PRESENTE" per programmare al meglio il ns. "FUTURO"! In Campania la coltivazione del castagno si perde nella notte dei tempi. Alcuni dicono che la presenza in quest'area del castagno risale al secolo VI° e V° a.C. e venne portato tra noi dall'Asia Minore (Turchia). In Italia tale coltivazione è diffusa nelle valli alpine, sugli Appennini e sull'entroterra della Regione Campania, dove il prodotto viene definito e protetto col marchio D.O.C. e I.G.P. ed è apprezzato per le dimensioni e la finezza del sapore!. I Greci chiamavano questo prodotto col nome di "ghiante degli Dei". I romani, invece, durante la conquista dell'Impero,capirono l'importanza di questa pianta e furono convinti diffusori della stessa anche perché, il prodotto ottenuto,serviva per sfamare tutti i popoli affamati e soggiocati. Gli antichi attribuirono la coltivazione della castagna ai leggendari Ciclopi dell'Etna e questo frutto era considerato una delizia prelibata. Le castagne, durante tutto il periodo del Medio Evo,considerate le sue ottime caratteristiche nutrizionali, veniva utilizzato da tutte le classi sociali tanto che il poeta Giovanni Pascoli le definì come "il pane dei poveri!"- In Italia la coltivazione del castagno interessava quasi tutte le Regioni d'Italia e coprivano una superficie di circa 800.000 ha. corrispondente al 14% dell'intera zona forestale italiana! Ma, col passar degli anni,abbiamo avuto un forte calo di tale coltivazione, dovuta soprattutto ai tagli incontrollati dei castagneti, scendendo così a soli 20.000 ha. coltivati e la produzione ridotta a soli 5.000.000 di quintali. Dalla fine della seconda guerra mondiale si è verificata una fase spaventosa di regressione tanto che la produzione nazionale è scesa a solo circa 650.000 quintali (dati ISTAT registrati nel 1987!). Con l'avvento della Comunità Montana si spera di recuperare il tempo perduto e dare così slancio alla coltura del Castagno nelle zone dove da secoli ha avuto il suo "habitat naturale"! Bisogna intervenire con leggi speciali delle Regioni Italiane per salvaguardare la castanicoltura in tutto il territorio nazionale attraverso un "piano organico" di ricerca,di sperimentazione e di incentivazione per il miglioramento dei vecchi castagneti costituiti da varietà pregiate (la Palummella della Comunità Montana TERMINIO CERVIALTO) e per la costruzione di nuovi impianti moderni per la trasformazione del prodotto raccolto. La castagna, considerata per il passato un prodotto di massa e come "pane dei poveri", oggi, invece, è un prodotto d'élite e per questa ragione il mercato va in cerca della "qualità", ma soprattutto vuole pure un prodotto biologico puro! La qualità è l'unico fattore trainante di questa coltivazione e diventa soprattutto competitivo per il mercato ortofrutticolo nazionale e internazionale. La "qualità" è un'arma vincente per la Regione Campania e questo ci consente di contribuire alla diffusione di un prodotto tipico delle nostre zone ad alto contenuto qualitativo e nutrizionale. Un prodotto di "qualità" per eccellenza, oggi, si candida quale elemento più richiesto non solo dai consumatori e quindi dal mercato, ma da una espressa regolamentazione comunitaria! La Mostra Mercato della Castagna D.O.C. e dei Prodotti Tipici della Regione Campania vuol essere un abbraccio ideale del nostro entroterra con la sua capitale, città marinara, che è NAPOLI e possiamo bene affermare: "Visto che Maometto non va alla montagna, è la montagna che va da Maometto!". E così, fuor di metafora, grazia a questa Mostra Mercato della Castagna D.O.C. e dei Prodotti Tipici della ns. Regione (artigianali, agro alimentari e gastronomici) noi vogliamo dimostrare l'operosa genuinità di questo Sud che, con i suoi prodotti tipici, riesce sempre a proiettarsi a livello nazionale, europeo e internazionale! Vogliamo portare a conoscenza di un vasto mercato quanto può essere importante per una Regione programmare il suo futuro attraverso i suoi prodotti dando certezza al settore occupazionale realizzando nell'area interessata la sua forza lavoro necessaria per la raccolta e la trasformazione dei prodotti: una nuova era si prepara per l'agricoltura nella certezza di un prodotto biologico non inquinato rispondente alle richieste di un mercato sempre più esigente per un vero prodotto di "qualità"! La Mostra Mercato vuol essere un atto d'amore verso la castagna, "cibo dei poveri" che ha accompagnato a Montella fino alla stagione adolescenziale il M° Aurelio Fierro, ed un segnale di sveglia per le nostre zone interne affinché, con questo spaccato di operosa genuinità, possa dimostrare la sua vera forza e il suo coraggio per una industrializzazione di un settore agro alimentare, quale la Castagna D.O.C. e i Prodotti Tipici Alimentari della ns. Campania Felix!

Napoli, 5 novembre 2001
Comm. Aurelio Fierro

BREVI CENNI BIOGRAFICI DEL M° FERDINANDO ALBANO

Maestro compositore, concertista, direttore d'orchestra di primarie compagnie di giro, istituì una scuola di arte scenica per artisti, anche di varietà, pur proseguendo nell'insegnamento musicale negli Educandati S. Filippo Neri e Caravaggio. Collaborò, per la stesura di argomenti artistici, con il giornale "PUSILLECO". Partecipò al primo grande conflitto mondiale, ottenendo medaglie e croce per meriti di guerra e, in seguito, ottenne il Cavalierato dell'Ordine di Vittorio Veneto. Giunse gradualmente, ma costantemente, al successo pieno, popolare ed internazionale con varie note case editrici. Quindi, quale maestro concertatore della primaria Editrice S. Lucia, di cui divenne direttore nel 1933, poi assimilata alla Casa Editrice Musicale BIDERI, conseguì memorabili affermazioni di professionalità e di critica. Ha musicato Salvatore Di Giacomo, Libero Bovio, Pacifico Vento, Edoardo Nicolardi, Raffaele Chiurazzi, Francesco Fiore, Gigì Pisano, Tomaso De Filippis, Arturo Trusiano, Armando De Gregorio, Michele Galdieri, Ettore De Mura, Aurelio Fierro ed altri. I migliori artisti dell'epoca, come i più recenti, hanno egregiamente interpretato le sue canzoni. Alcuni sceneggiati e films sono stati tratti dalle sue composizioni. Musicista di vera, autentica tempra napoletana, semplice, genuino, sensibilmente creativo, di animo quasi fanciullesco, innamorato dell'arte pura, versatile, poliedrico in quanto ha trattato ogni genere musicale, nel maggio del 1967 ricevette, dalle mani del Presidente della Repubblica, On.le G. Saragat, in Roma Eur, con solenne cerimonia, la medaglia d'oro e diploma conferiti dalla S.I.A.E. per meriti acquisiti in cinquant'anni di appartenenza al Sodalizio. Nonostante gli fossero offerti condizioni e contratti vantaggiosissimi in Italia settentrionale ed all'estero rinunciò, senza rimpianto, a maggiori onori e ricchezze. Pensiero predominante, in lui, era quello di valorizzare e tutelare l'arte, soprattutto l'autentica canzone napoletana nobile d'autore, non indulgendo mai a contaminazioni o compromessi di sorta che potessero offuscarne l'intrinseco valore. Spesso, esclamava pensoso: -"Speriamo che, finiti noi che abbiamo avuto il dono ed il privilegio di far parte del periodo aureomelodico partenopeo, non si trascuri, nel tempo, non si finga di ignorare o, peggio che vada, non scompaia, per motivi di mero profitto, quello che oserei definire nostro virtuale museo storico-canoro, che racchiude incommensurabili e, forse, irripetibili valori artistici, tradizionalmente puri e di nobile fattura."- E' per questa sua insopprimibile speranza, aspirazione, per questo suo vivo, intenso desiderio di continuità temporale di quanto rappresentò, per lui, oggetto di amore e linfa di vita, che è sorta la " FONDAZIONE M° FERDINANDO ALBANO PERLACANZONE NAPOLETANA - O.N.L.U.S." che persegue scopi altamente etici, sociali, culturali, artistici, umanistici, volti unicamente alla ricerca, al recupero, alla raccolta, al sostegno, alla difesa, alla valorizzazione, alla conoscenza, all' approfondimento storico-evolutivo dell' insostituibile, e prezioso patrimonio artistico partenopeo, della Nobile Canzone d'Autore apprezzata e richiesta nel mondo. Ancora: per l'incontestabile rispetto a questa dovuto, necessita sensibilizzare, responsabilizzare, insistendo a voce alta, (a ciò mobilitata e già preposta la S.I.A.E.), le Case Editrici, Enti ed Associazioni Culturali, organizzatori e promotori di rappresentazioni teatrali, artistiche e di spettacolo a qualsiasi livello, dirigenti e curatori di determinate e specifiche rubriche radio-televisive ed altri addetti ai lavori, affinché curino, osservino ed esigano che venga ribadita una norma molto spesso disattesa che riguarda il sacrosanto ed inalienabile diritto etico civile, morale, professionale, nonché la legittima paternità compositiva di menzionare, sempre e doverosamente, per non più mortificare, il nome degli " AUTORI " e di quanto è frutto e prodotto indiscusso della creatività e dell'umano intelletto. Nonostante le molte fatiche e le non poche amarezze, non volle mai separarsi definitivamente da Napoli: era troppo integralmente ed emotivamente napoletano per allontanarsene. Lasciava che fossero le note delle sue melodie a varcare i confini ed a viaggiare per il mondo. a parlare della sua città a tutti coloro che, emigrati, ritrovavano un lembo della propria Patria, ad esprimere tutto l'amore di un napoletano per la sua terra. Il Comune di Napoli gli ha eretto una stele funeraria nel Recinto degli Uomini Illustri.

Presidente della Fondazione:
Prof.ssa IDA ALBANO
Vice Presidente:
Comm.re AURELIO FIERRO

Alcuni successi del M° FERDINANDO ALBANO

Scapricciatiello, Serenatela sciuè sciuè, Zappatore, Spatella argento, ‘O schiaffo, ‘E figlie, ‘E Ppentite, ‘O meglio amico, Povero guappo, Carcere, Core a core cu nu raggio ‘e luna, Chella è nata cu ‘a cammesella, Cantata ‘e paese, E tre feste ‘e Napule, ‘E Vvoce d’ ‘o mare, E frenesia, Fantasia marinara, Guappo cu guappo, Gelato ‘e crema e fravule, Jammo a ‘e bagne, Lacreme napulitane, Lo stornello del marinaio, Ll’ora ‘e Ll’appuntamento, Lettera all’emigrante, Maria d’ ‘o mare, Nuttate ‘e manduline, ‘O consiglio d’ ‘a cummara, ‘O telefono senza file, Rosì tu sei l’amore, Si ve vulesse bene, Tarantella schugnizza, Tarantella d’ ‘o San carlino, Tre ‘Nnammurate, Voce antica, Zì munacella mia, Tutt’ ‘e Marie.

 


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