IL RE LAZZARONE
a Piazza San Domenico Maggiore
Caffè Letterario GUIDA/SCATURCHIO
Napoli 15 luglio 1999
Il prof. Luigi Mascilli Migliorini, l'attore Sergio Assisi
e l'autore del libro "IL RE LAZZARONE": Prof. Giuseppe Campolieti, hanno
presentato ad un attento pubblico le alterne vicende storiche "narrate" nel
volume da Campolieti su Ferdinando IV Re delle due Sicilie.
Lo storico Mascilli Migliorini, nel suo intervento ha polemizzato su quello che è
riportato nel frontespizio del libro, dove al titolo è seguito:"Ferdinando IV di
Borbone, amato dal popolo e condannato dalla storia".
Campolieti ha precisato che tale definizione non è dell'autore, ma, della casa editrice,
troncando così qualsiasi suo riferimento accusatorio su Ferdinando, dicendo altresì di
aver scritto questo libro narrando la raccolta di notizie documentate attraverso varie
provenienze.
L'attore Assisi, già Ferdinando nel film della regista Wertmùller, ha letto alcuni brani
del libro scritti in lingua napoletana, complimentandosi infine con l'autore, nell'aver
rispettato alcune frasi che lo hanno molto divertito, oltre ad avergli fatto conoscere
altri lati di questo "lazzarone" re del Regno delle Due Sicilie e re dei
travestimenti e del divertimento.
Come sempre accade, quando si parla del periodo Borbonico ci sono sempre delle
contraddizioni storiche che invitano l'uditorio nella solita retorica politica, facendo
emergere ideali nostalgici di quando Napoli rappresentava con Vienna e Parigi una delle
tre più importanti capitali d'Europa.
Il Prof. Campolieti nella sua relazione ha aggiunto di aver narrato in questo libro i
pregi e i difetti di Ferdinando IV, sperando di non aver per niente scalfito la verità
storica.
Invece lo storico Mascilli Migliorini si è soffermato sul periodo storico del
lazzaronismo, del Borbonismo e dei patrioti del 1799.
La conduzione di questa presentazione è stata affidata al giornalista Ciro Cacciola, con
la presenza dell'editore Mario Guida.
Sull'invito di presentazione è scritto: "Rivoluzione Partenopea, 1799: la vita, le
passioni, le alterne fortune del sovrano più discusso di Napoli. Adesso si aspettano i
consensi dei lettori per stabilire ancora una volta l'interesse che avvince questo
"filone" Borbonico.
Bruno Carrano
Figlio di Carlo III di Borbone e di Maria Amalia di
Sassonia, Ferdinando IV viene incoronato re di Napoli a soli otto anni, nel 1759,
succedendo al padre divenuto re di Spagna. Di temperamento semplice, il "re
lazzarone" non si appassiona alle faccende politiche, cresce dedicandosi all'ozio e
agli svaghi, soprattutto alla caccia e all'equitazione, ed è capace di travestirsi da
pescatore per confondersi tra la gente o di spasimare per una bella popolana.
Per questi comportamenti poco regali è amatissimo dai suoi sudditi, ma denigrato dalla
critica antiborbonica, che non perde occasione per accentuarne i lati negativi, senza
considerare gli aspetti positivi del suo carattere e del suo operato. Ferdinando, infatti,
non solo è un sovrano tollerante e generoso, ma è anche artefice di provvedimenti
filantropici all'avanguardia, come la realizzazione dell'opificio delle sete di San
Leucio.
Gli anni nel suo regno sono tormentati e per ben due volte è costretto all'esilio: dopo
lo scoppio della rivoluzione che porterà alla proclamazione della Repubblica Partenopea
e, successivamente, dopo l'ascesa di Napoleone. Riuscirà a tornare a Napoli solo con la
Restaurazione, quando assumerà il titolo di re delle Due Sicilie.
In queste pagine Giuseppe Campolieti ci accompagna, con Spirito di narratore, attraverso
le vicende pubbliche e private dei sessantasei anni di regno di Ferdinando, descrivendo,
oltre alla figura del sovrano, la colorita vita di corte e i suoi numerosi personaggi, in
primo luogo la regina Maria Carolina d'Austria, figlia della grande Maria Teresa e madre
di diciassette figli, donna colta e capace, con una spregiudicata visione degli affari
interni ed esteri, spesso vera responsabile delle decisioni e degli intrighi di Palazzo.
Grazie ai diari privati, alle corrispondenze, all'accurata ricostruzione dei fatti e dei
rapporti interpersonali si riesce così a inquadrare sotto una luce nuova un re spesso
ingiustamente denigrato.
Giuseppe Campolieti, giornalista,
narratore e saggista, ha pubblicato, fra l'altro, il romanzo Maternale (1980) e
le biografie Caterina Cornaro (1987), Masaniello (1989), Marin
Faliero. Il doge decapitato (1995). |
RIVOLUZIONE PARTENOPEA, 1799: LA VITA, LE PASSIONI, LE
ALTERNE FORTUNE DEL SOVRANO PIU' DISCUSSO DI NAPOLI |