LA METRONAPOLI "METRO DOPO METRO"
E’ ARRIVATA A PIAZZA DANTE

Alle ore 10 di mercoledì 27 marzo 2001, il Presidente della Repubblica Italiana Carlo Azeglio Ciampi, ha inaugurato il tratto Museo Dante della linea I della Metropolitana di Napoli, raggiungendo la nuova stazione "Dante", dalla stazione "Salvator Rosa" a bordo del convoglio "Dante" in compagnia del "Governatore" della Regione Campania Antonio Bassolino, del Sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino, del Ministro delle Infrastrutture Lunardi, del Presidente della Metropolitana di Napoli Giannegidio Silva ed altre Personalità.

All’interno della stazione "Dante" un invitato e selezionato pubblico guidato dal Cardinale e Vescovo di Napoli Michele Giordano, ha accolto con giubilo il "primo" ed illustre passeggero Carlo A. Ciampi ed il suo seguito con compostezza ed interesse, ascoltando infine i saluti inaugurali del Capo dello Stato ed i successivi e brevi interventi di altri illustri relatori.

Alla fine della cerimonia inaugurale di questa stazione della ferrovia sotterranea urbana, si è dato corso all’inaugurazione della sovrastante Piazza Dante - rifatta secondo il progetto dell’architetto Gae Aulenti - dove una folla strabocchèvole ha accolto il Presidente Ciampi con un fragoroso ed entusiastico battimani.

Nella stazione "Dante" con la direzione artistica del critico d’arte Achille Bonito Oliva, fanno bella mostra le opere permanenti degli artisti Jannis Kounellis (senza titolo), Carlo Alfano (Luce-Grigio), Nicola de Maria (Universo senza bombe, regno dei fiori, 7 angeli rossi), Michelangelo Pistoletto (Intermediterraneo) ed infine Joseph Kosuth con il suo "lavoro" (Queste cose visibili) al neon, uno scritto tratto dal "Convivio" di Dante, lungo 15 metri per 1,5 e per 22 centimetri d’altezza per lettera, la cui lettura è: Lo calore e la luce sono propriamente: perché solo col viso comprendiamo ciò, e non con altro senso. Queste cose visibili, sì le proprie come le comuni in quanto visibili, vengono dentro a l’occhio - non dico le cose, ma le forme loro - per lo mezzo diafono, non realmente ma intenzionalmente, si quasi come in vetro trasparente. E ne l’acqua ch’e ne la pupilla de l’occhio, questo discorso, che fa la forma visibile per lo mezzo, si si compiute, perché quell’acqua è terminata. Quasi come specchio, che è vetro terminato con piombo-, si che passar più non può, ma quivi, a modo d’una palla, percossa si ferma; si che la forma, che nel mezzo trasparente non pare, (ne l’acqua pare) lucida e terminata.

Questo brano relativo all’opera del "Sommo Poeta" è un elogio alla "donna gentile", datato 1304.

I lavori "in corso" della Metropolitana prevedono entro la fine dell’anno l’apertura della già superata stazione Materdei, per poi proseguire secondo le tappe del tracciato con quella di Toledo e le successive, riportate sulla brochure della "linea I della Metropolitana di Napoli.

   

L’Associazione Culturale INTERVIU’, nell’occasione riporta l’illustrazione di una storica cartolina del 1913, dove è tracciato il percorso dell’inaugurazione dei lavori della Ferrovia Metropolitana, avvenuta il 15 giugno del 1913 da Sua Maestà Vittorio Emanuele III. Da come si evince fu già prevista 89 anni fa la stazione Dante, progettata da altri nostri "magnifici" predecessori.

Bruno Carrano

TRATTA MUSEO-DANTE E STAZIONE DANTE

Il 27 marzo 2002 si inaugura il tratto Museo Dante, la stazione Dante e la omonima piazza completamente ristrutturata.

Nella realizzazione sono state affrontate e superate notevoli difficoltà dovute ad un sottosuolo geologicamente difficile ed alle preesistenze archeologiche.

La stazione è un'importante opera civile che scende fino ad una profondità di circa 30 mt, si estende per circa 5mila mq, su 4 livelli, con un imponente apparato per il trasporto verticale dei viaggiatori composto da 13 scale mobili e 5 ascensori.

Dopo un primo periodo di esercizio a "navetta" con l'utilizzo di un solo binario da Vanvitelli a Dante, l'intera linea da Piscinola a Dante potrà essere percorsa dai treni in 11 minuti con una frequenza che può arrivare, nelle ore di punta, a 1 treno ogni 3 minuti.

Si prevede un incremento fino a 200.000 passeggeri al giorno.

Il progetto della Stazione e della ristrutturazione della Piazza sono opera dell'architetto Gae Aulenti.

Nella Stazione sono inserite le opere degli artisti:

Carlo Alfano:
olio su tela "luce-grigio" cm390x250
olio su tela "Frammenti di un autoritratto anonimo" cm 22x202

Nicola De Maria:
mosaico "Universo senza bombe, regno dei fiori.7 angeli rossi
(in memoriam Francesco de Maria)  cm 3000x275

Michelangelo Pistoletto:
dipinto su specchio in metacrilato "Intermediterraneo" cm 420x290
dipinto su specchio in metacrilato "Intenmediterraneo" cm 420x290

Jannis Kounellis:
Installazione su pannelli in lamiera "Senza titolo" cm2400x200

Joseph Kosuth:
Scritta luminosa in neon "Queste cose visibili (Napoli, per Ferruccio Incutti)" cm 2400x200

Consulente artistico per la Stazione Dante è Achille Bonito Oliva di cui alleghiamo nota critica

NOTA CRITICA
DI ACHILLE BONITO OLIVA
PER LA STAZIONE DANTE

La nuova stazione della metropolitana in piazza Dante, progettata dall'architetto Gae Aulenti, costituisce sicuramente il coronamento di un grande sforzo compiuto dalla società della Metropolitana di Napoli, di raccordare diverse parti della città e di integrare un territorio urbano che si estende non solo in orizzontale ma anche in verticale. Piazza Dante costituisce il cuore del centro storico ed il polmone di scambio di una popolazione attiva e laboriosa.

Dato il nome, quello di Dante, che presiede alla piazza e alla nuova stazione, trovo interessante la selezione di quattro grandi artisti internazionali che sviluppano linguaggi differenziati e complementari tra loro, capaci di cogliere l'involontaria multimedialità della produzione del grande poeta italiano: letteratura, architettura, mosaico, scultura, installazione, ecc.

-l'opera dell'artista americano Joseph Kosuth si estende su un'ampia superficie attraverso parole realizzate col neon e capaci di trasmettere il senso luminoso della scrittura ed il significato poetico di una lingua passata dal volgare a lingua universale.

-l'opera dell'artista greco-italiano Jannis Kounellis presenta un lunghissimo fronte installativo, fatto di elementi metallici e quotidiani, capaci di produrre un dialogo costante con il tempo veloce di una popolazione metropolitana in scorrimento sotterraneo tra diverse parti della città;

-l'opera dell'italiano Michelangelo Pistoletto introduce in altezza ed estensione orizzontale il tema della trasparenza e del sostegno materiale che l'arte riesce a dare nel guardare il mondo circostante e la realtà intercorrente tra il nostro occhio e le diverse presenze urbane;

-l'opera dell'italiano Nicola De Maria si svituppa attraverso la tecnica del mosaico per rappresentare architetture dell'invisibile in maniera tangibile. Un corto circuito di segni e colori che creano un grande piacere per lo sguardo e per la mente, per il passo dello spettatore che per possedere l'opera deve compiere una prolungata deambulazione estetica;

-la scelta di Carlo Alfano riguarda un artista napoletano scomparso di cui resta la ricerca esemplare sulla scrittura, l'approdo a risultati di alta qualità, capaci di coniugare insieme lo spazio della parola ed il tempo della lettura.

La scelta dei cinque artisti di fama internazionale, portatori di diverse istanze espressive, riesce a celebrare degnamente lo sforzo architettonico di Gae Aulenti impegnata nel coniugare un rapporto di continuità tra dentro e fuori, alto e basso, luce ed ombra e nel celebrare una sorta di discesa e contemporanea ascesa dantesca agli inferi e viceversa.

 


Copyright (c) 2002 [Interviù]. Tutti i diritti riservati.
Web Master: G.C.G.