"DUNE"
IL FILM MAI REALIZZATO
IN MOSTRA A NAPOLI

Alle ore 19 di giovedì 28 febbraio 2002, nello spazio di alcuni locali dei Magazzini Generali del Porto di Napoli, è stata inaugurata una esposizione del progetto originale del film di fantascienza "DUNE" del regista Cileno Alejandro Jodorowsky e mai realizzato.
L’originale installazione ha la forma di una gigantesca creatura "il verme della sabbia", nata dalla fantasia del regista e dalla matita del famoso Moebius, lungo circa 150 metri ed alto e largo rispettivamente 4,5 metri, nelle cui viscere "ospita" un nuovo pianeta, illustrato da una serie di pannelli posti sui due lati del percorso, dove luci, suoni, disegni e immagini proiettate invitano i visitatori a scrutare il "fantascientifico pianeta", adagiato su circa 300 metri cubi di sabbia.
All’apertura inaugurale della mostra, Alejandro Jodorowsky ha "guidato" i tanti convenuti sul sabbioso ed esplorativo percorso, narrando la "trama" del film, non realizzato per colpa di alcuni cineasti americani, che gli "rubarono" il progetto.
Tra i tanti "visitatori", si è vista la presenza del Presidente della Provincia di Napoli, Prof. Amato Lamberti e di alcuni suoi collaboratori.
La mostra è visitabile fino al 25 Marzo del corrente anno.

Bruno Carrano

Un appuntamento di grande prestigio nell'offerta invernale di Galleria Toledo, reso possibile dalla disponibilità della Provincia di Napoli, in collaborazione con Regione Campania e Comune di Napoli, ancora una volta partners per sintonia d'intenti e di orientamento culturale.
A completamento del progetto Jodorowsky, inaugurato nella scorsa stagione con larga vetrina di opere e interventi, Dune porta avanti il percorso con inconsueta proposta.
Un set-mostra accompagna l'itinerario creativo legato al film mai realizzato dall'omonimo nome, e lascia emergere elementi della complessa personalità dell'autore; oltre trecento metri per l'esposizione di un sistema, i cui elementi si offrono quali significativi spunti, per una più completa definizione di una delle figure inquietanti del secondo Novecento.
Per l'occasione aprono le porte i Magazzini Generali del Porto di Napoli: una collocazione consona all'evento, la cui essenzialità di architettura non concede ingombri o sovrapposizioni alla fantasiosa struttura portante della mostra, né ai tanti materiali che convergono, prestigiosi, nell'evento.
Un avvenimento di straordinario rilievo, da non perdere.

Teatro Stabile di Innovazione Coop. II Teatro
Galleria Toledo
II Direttore artistico
Laura Angiulli

L'iniziativa di proporre, in una installazione di grande impatto spettacolare ed emotivo, l'intero storyboard di un film come Dune, mai realizzato da Jodorowsky, è sicuramente un evento culturale, non fosse altro che per il coinvolgimento di autori come Moebius, H.R. Giger, Chris Foss, Jimenez, Janjetov, Beltran, oltre allo stesso Jodo.
In pratica nel grande verme delle sabbie che tutto ingoiava, per trasformarlo nel tesoro dell'universo, lo spazio è ricostruito visivamente, attraverso lo storyboard e gli inserti degli altri sceneggiatori e disegnatori, il film ma soprattutto la filosofia che lo ispirava. Una filosofia in cui si intrecciano Simbolismo, Cabala, Tarocchi, scienza medica dei gitani, cerimoniali legati all'uso di funghi allucinogeni, immaginario tecnologico, cyberpunk. In questo senso è anche una grande provocazione culturale ad un mondo intellettuale che entra in crisi ogni volta che è chiamato a confrontarsi con l'au delà du miroir per dirla con Lewis Carrol. L'immaginario omerico della letteratura e del cinema americano ha radici profonde nel puritanesimo, in una religiosità ossessiva e morbosa, in Hawthorne, nella disponibilità mentale a mettere in discussione le certezze consolidate della ragione. Sicuramente la creatività culturale americana - che si manifesti in letteratura, nel cinema, nell'arte o nella scienza - dipende dal fatto che affonda le sue radici nel melting pot delle infinite culture e tradizioni che nel territorio statunitense convivono e si confrontano senza che nessuna rivendichi l'assoluta priorità di una verità slegata dalla pratica anche quotidiana. AI di là della bellezza della messa in mostra di un progetto capace di far interagire tensioni multiple già operanti nel cinema e nella letteratura americana e di anticipare un filone di produzione capace di legare science fiction e fantasy nelle loro articolazioni più diverse e contraddittorie - I'horror, gli universi paralleli, il medioevo barabarico, Re Artù, i cavalieri teutonici, l'alchimia, il paranormale, I'incopscio, la gnosi, la creazione incompleta, il satanismo, l'esoterismo, l'angoscia della metropoli - questa mostra/installazione può diventare importante se è capace di sbloccare una produzione culturale legata sempre di più al razionalismo veristico - naturalistico della descrizione di un degrado tanto quotidiano da non colpire neppure più l'attenzione e i sentimenti. Certo sto parlando del limite fondamentale della produzione letteraria e artistica di Napoli e del Mezzogiorno ma non credo che gravi su Napoli una condanna eterna al verismo - vedutistico, per dirla così. Un recupero della cultura antropologica del territorio, Anche nei suoi aspetti più controversi, degli umori che abitano la città e i suoi abitanti e che si manifestano anche inattesi nel linguaggio, delle radici dei tanti culti storici e preistorici che hanno agito dentro le credenze e i comportamenti e si sono perciò sedimentati nell'immaginario collettivo, potrebbe servire a liberare energie grandi ma tutte compresse. Potrebbe avvenire nel campo letterario e visivo anche delle nuove tecnologie quanto avviene per la musica che ad oggi sembra essere l'unico spazio libero di sperimentazione e di ascolto della voce profonda della città.

Provincia di Napoli
Il Presidente
Prof. Amato Lamberti

II mondo inventato da Jodorowsky, la fantastica visione del futuro disegnata da Moebius, le suggestioni sonore dei Pink Floyd, le esplosioni creative di Chris Foss e Giger, le intuizioni tecniche degli effetti speciali di Dan O'Bannon disegnano oggi una idea del futuro fantascientifico e tecnologico che collettivamente pensiamo e sappiamo immaginare.
Questo punto di arrivo mentale e intellettuale, risultato dei processi prodotti dalla cultura europea tra gli anni settanta e ottanta, è cruciale per la storia della letteratura fantastica, rappresentando anche il riferimento dell'immaginario di due generazioni, debitrici a Dune di Jodorowsky della fantascienza divulgata poi dalle saghe filmate da Star Wars a Alien.
Offrire a un vasto pubblico la possibilità di procedere nel sentiero tortuoso nel ventre del verme-installazione, e ripercorrere così i sentieri di sogni fantastici che senza il precedente di Dune e il lavoro di Jodorowsky non sarebbero stati nemmeno ipotizzabili, ha convinto quest'Assessorato alla Cultura a partecipare con entusiasmo al progetto.
L'allestimento di Dune è una sfida e una scommessa, per contribuire a guardare a fenomeni culturali contemporanei, condivisi soprattutto dalle giovani generazioni, nel momento del loro nascere e divenire, nell'elaborarsi delle idee dell'evento artistico piuttosto che presentare l'icona usuale del prodotto finale.
Si tratta così di sostenere che fare cultura, nel nostro tempo, è partecipare dell'elaborazione di idee, analizzare e smontare i meccanismi dei fenomeni culturali collettivi, piuttosto che semplicemente esibirli al visitatore per una passiva visione.
Con questo spirito di contribuire a momenti di arte condivisa l'Assessorato della Regione Campania sostiene il progetto, e si augura che l'installazione napoletana di Dune possa comunicare a coloro che s'immergeranno nel cammino fantastico, il senso della scoperta e della visione partecipata di un evento culturale.

Regione Campania
L'Assessora all'Istruzione e Formazione, Lavoro e Politiche Sociali,
Politiche Giovanili, Problemi dell'Immigrazione
Adriana Buffardi

Al genio multiforme di Alejandro Jodorowsky dobbiamo una proposta dall'alto contenuto culturale e spettacolare che l'Assessorato alla Cultura del Comune di Napoli, con Regione e Provincia, ha saputo cogliere e rilanciare, per offrire al pubblico un evento culturale di grande godibilità. La possibilità di dare fisicamente spazio al gigantesco verme delle sabbie che ospita la mostra-museo e lo storyboard pensato per la versione irrealizzata del film Dune è stata per l'amministrazione una sfida ma anche l'occasione per focalizzare e testare, in via eccezionale, le grandi potenzialità espositive di uno spazio di archeologia industriale al centro della città: i Magazzini Generali del Porto di Napoli. Una sorta di anticipo prima del restyling di quello che sarà uno dei grandi attrattori culturali della città, una occasione che poteva concretizzarsi solo con una manifestazione di assoluta originalità. II verme lungo 250 metri si snoda attraverso un ideale percorso tra i linguaggi della fiction, mostrando le fasi di gestazione di un progetto che coinvolse Giger e Moebius, i Pink Floyd e perfino Dal! che doveva interpretare la parte dell'Imperatore. Un evento fissato nel suo momento più fecondo, per consentire a tutti noi di condividere empaticamente l'entusiasmo creativo degli autori, colto in quella fase fantastica ed irripetibile che va dalla nascita dell'idea al suo farsi progetto. Un'occasione significativa per lanciare un segnale di attenzione alle proposte più innovative, quelle che sanno equilibrare contenuti culturali alti con formati di grande spettacolarità fruibili da un pubblico più vasto e diverso.

Comune di Napoli
L'Assessore alla Cultura
Rachele Furfaro

 


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