A NAPOLI XVI°
PREMIO FEDELTA’ ALLA FAMIGLIA

Alle ore 17,30 di sabato 25 maggio 2002, nella Chiesa Cattedrale di Napoli sono state insignite del premio "Fedeltà alla Famiglia" 200 coppie da 25 anni e oltre di unità coniugale nel vincolo del matrimonio religioso.
La premiazione è avvenuta nel corso di una solenne Cerimonia Eucaristica, Officiata dal Cardinale Arcivescovo di Napoli Eminenza Michele Giordano.
Il premio "Fedeltà alla Famiglia" è stato istituito dal Comitato Diocesano S. Gennaro, ed è alla sua sedicesima edizione, lo scopo del premio è quello di contribuire alla divulgazione nel credo della Sacralità del matrimonio religioso, in particolar modo in quelle coppie assillate dai tanti problemi del vivere quotidiano, e in quelle che si accingono ad unirsi davanti al Sacramento.
Le coppie "benemerite" sono state premiate con una artistica e personalizzata pergamena e due medaglie di metallo dorato con l’effigie di San Gennaro, a ricordo del religioso Evento.
Durante l’Omelia il Cardinale Michele Giordano si è soffermato sul tema della famiglia, asserendo che Essa rappresenta una priorità per la Chiesa e per la Società.
Qui di seguito si riporta integralmente il testo di tale messaggio pronunciato da Sua Eminenza, come pure l’intervento del Presidente del Comitato Diocesano S. Gennaro On. Gr. Uff. Gennaro Alfano.
La manifestazione di questo annuale appuntamento è riuscita ad ottenere brillanti risultati anno dopo anno, grazie alla ferrea volontà partecipativa dell’intero staff organizzativo supportato dalla collaborazione delle Dame e Cavalieri dello stesso Comitato Diocesano S. Gennaro, "capitanato" dal Presidente Gennaro Alfano, dal Segretario generale Cav. Rag. Carlo Carrabba, dal Presidente della Commisione del premio rag. Ciro Cerutti e dall’Assistente Ecclesiastico Mons. Carlo Pinto Cancelliere del Tribunale Ecclesiastico Regionale della Campania.

Bruno Carrano

LA FAMIGLIA: UNA PRIORITÀ PER LA CHIESA E PER LA SOCIETÀ

Cattedrale - Sabato 25 maggio 2002
Celebrazione per le coppie di sposi nell'anniversario di matrimonio

«Beati gli invitati al banchetto delle nozze dell'Agnello» (Ap 19,9)

Nel nostro Paese la famiglia è sentita ancora come valore importantissimo da gran parte della gente. Sono numerose le famiglie ben riuscite e non rare quelle di elevata spiritualità.
Vogliamo dire la nostra gratitudine a tanti coniugi che vivono il matrimonio come partecipazione all'amore di Cristo per la Chiesa sua sposa. Di questo amore, non poche volte con fatica e sofferenza, offrono concreta testimonianza nella reciproca fedeltà, nella generosa accoglienza e nell'educazione dei figli, nella premurosa attenzione agli anziani, nel servizio ai poveri, nell'apertura alla Chiesa e alla società. Anche al Convegno di Palermo abbiamo potuto costatare la realtà di questa presenza «feriale», non gridata dai media, ma fondamentale per il presente e il futuro della nostra comunità ecclesiale e civile.
D'altra parte dobbiamo costatare anche in Italia una crisi sempre più evidente della famiglia. È in questo ambito che gravano in modo particolarmente distruttivo gli elementi negativi della cultura di oggi. La mentalità individualista e refrattaria agli impegni duraturi incide sulla diminuzione dei matrimoni, sull'alto numero delle separazioni, dei divorzi, e delle convivenze di fatto. Il ritmo frenetico della vita, creando impegni e interessi divergenti, impoverisce il dialogo e la comunicazione tra i coniugi. La ricerca delle sensazioni intense ed effimere porta a enfatizzare la sessualità genitale, dissociandola dall'amore. La mancanza di progettualità e di speranza influisce sulla scarsità delle nascite, «un triste e quasi incredibile primato» che mette in pericolo il futuro stesso del nostro popolo. Il soggettivismo, incurante della verità e dei valori oggettivi, porta a giustificare. l'aborto e ne facilitala diffusione; misconosce la stessa famiglia, come realtà radicata nella nostra natura e la riduce a mutevole: prodotto culturale.
Da più parti si assiste con indifferenza, quando non addirittura con compiacimento, alla disgregazione di questo istituto basilare per l'esistenza stessa della società.
La Chiesa che è in Italia intende affermare la priorità della famiglia, fondata sul matrimonio, come soggetto sociale ed ecclesiale. Vede in essa la cellula originaria della società, la prima scuola di umanità, la Chiesa domestica che ha la missione di trasmettere il Vangelo della carità in modo peculiare, con l'eloquenza dei fatti. Perciò si impegna a promuovere una pastorale organica con e per le famiglie, secondo gli orientamenti del Direttorio di pastorale familiare della CEI, valorizzando l'apporto complementare di sacerdoti, di persone consacrate, di coppie animatrici e di gruppi ecclesiali. Si educheranno anzitutto i giovani all'amore come dono di sé, presentando come modalità complementari di vita cristiana la vocazione al matrimonio e la vocazione alla verginità consacrata. Si prepareranno i fidanzati al matrimonio con veri e propri itinerari di fede. Si curerà la formazione spirituale dei coniugi, specialmente delle giovani coppie. Si aiuteranno con premura e discrezione le famiglie in difficoltà e le coppie in situazioni irregolari. Si offrirà sostegno alle famiglie in cui sono presenti persone disabili, soprattutto per facilitare a quest'ultime l'inserimento nella comunità cristiana e nel cammino di fede.
In considerazione degli ostacoli che derivano dai costumi diffusi e dalle carenze legislative, la Chiesa raccomanda vivamente la partecipazione delle famiglie alle associazioni familiari, perché siano agevolate nello svolgimento dei loro compiti e possano tutelare i loro diritti. Ricorda ai responsabili della politica che «è interesse primario della collettività nazionale accordare finalmente una reale priorità alle politiche sociali a favore della famiglia, riguardanti la previdenza, il trattamento fiscale, la casa, i servizi sociali e quel complesso di condizioni per cui la maternità non sia socialmente penalizzata. «Servire la famiglia, in ultima analisi, può tradursi in un autentico servizio all'intera società.

Michele Giordano
Cardinale Arcivescovo di Napoli

25 maggio 2002

Eminenza,
sento il dovere di ringraziarLa per essere quest’oggi a presiedere la celebrazione Eucaristica che vede la partecipazione di coppie che in comunione d’intenti vivono da 25 anni e più il Sacramento del matrimonio.
Concelebrano con Vostra Eminenza, il Vicario Episcopale Mons. Vincenzo Manco, l’Assistente spirituale del nostro Comitato il Cancelliere Mons. Carlo Pinto, il Parroco della Cattedrale Mons. Domenico Felleca.
Eminenza, da quando è divenuto il nostro Pastore si è dedicato tra i tanti problemi che l’affliggono a quello della famiglia non trascurando gli altri, non più tardi di Giovedì Santo, Ella ha ribadito che la difesa dell’Istituto della famiglia resta al centro dell’impegno pastorale della Diocesi di Napoli ed invitava i Parroci ad essere più vicino alle famiglie ed ha voluto che in tutte le parrocchie si formassero gruppi del Vangelo da servire come riferimento a genitori e figli nei quali ritrovarsi, costituendo così dei veri cenacoli per fortificare l’essenza familiare della società cristiana.
Il Suo impegno pastorale posto in essere per la famiglia è molto apprezzato dalla intera Comunità Ecclesiale, che avverte che la Chiesa è la sola vera difesa dei valori dell’Istituto famiglia.
L’ ufficio Famiglia della Curia di Napoli rappresentato egregiamente da Mons. Raffaele Ponte, da sempre si adopera per essere vicino alle Famiglie, non solo a quelle più indigenti, bensì, con l’intento primario di solidificare l’argine al dilagare del malcostume che negli ultimi anni ha visto la dissacrazione del concetto fondamentale del valore della famiglia.
Eminenza,
la costituzione poi del Comitato Provinciale del forum delle Associazioni familiari è senz’altro una iniziativa encomiabile a Noi del Comitato Diocesano S. Gennaro sin d’ora dichiariamo la nostra solidarietà e ci sentiamo impegnati a collaborare perché gli obbiettivi prefissati vengano raggiunti.
Carissime Coppie,
sono trascorsi circa 20 anni da quando il nostro Comitato a nome della Chiesa di Napoli offre alle coppie che conducono la loro vita da 25 anni e più nel rispetto del Sacramento del matrimonio, un attestato di benemerenza perché si avvertiva e si avverte ancora oggi che l’evoluzione dei tempi tende a sminuire il valore di questo Sacramento.
Dobbiamo ammettere che l’Istituto della Famiglia, da 30 anni a questa parte si è trasformato con un ritmo vertiginoso, i figli molto spesso fanno torto alla testimonianza di integerrima correttezza di vita dei loro genitori.
Converrete con me ed è amara constatazione che la Società cosiddetta civile quasi si disinteressa ed oserei dire che attua azioni demolitrici di fronte ad un problema di così grande importanza.
Da laici, noi anziani ci rendiamo conto che il mondo va avanti e si trasforma, non può esserci un modello concettuale statico di famiglia nella Società, purchè la coscienza di ogni componente sia sempre integra, ingenerosi quei figli che accusano i loro genitori di essere retrogradi, S. Francesco diceva che bisogna rinnovarsi ma che con l’anima bisogna rimanere nella grazia di Dio.
Noi auspichiamo che i giovani comprendino che alcune decisioni non possono essere prese a cuor leggero, mi riferisco al Divorzio ed all’Aborto e non valutino le conseguenze che quasi sempre coinvolgono degli innocenti i quali ignari di quanto accade intorno a loro restano poi sacrificati.
Quante volte famiglie nelle quali è stato sempre forte il concetto di esistenza all’insegna dell’amore, hanno dovuto sottostare di fronte ad errate scelte dei propri figli.
Noi anziani dobbiamo invitare quelli che si accingono ad unirsi in matrimonio ad una profonda meditazione, perché il matrimonio è un Sacramento inviolabile e dai buoni cristiani non deve essere confuso, come quando si acquista un abito nuovo o si opera la scelta di un viaggio di piacere.
Il matrimonio deve essere inteso, si, come un viaggio ma che tappa dopo tappa ha, come traguardo l’autentica testimonianza d’amore da rappresentare poi, esempio di vita per i propri figli.
Carissimi Coniugi,
l’impegno di tutti noi è di non demordere e di tenere un colloquio costante con le giovani coppie aiutandole a superare i momenti di crisi in modo da proseguire nella loro unione, da qui lodevole l’azione propositiva della Chiesa di Napoli.
Sono certo che tutti Voi avete ampiamente dimostrato, forse anche con rinunce di sapere indicare e continuerete a farlo, la strada della rettitudine e dell’etica del vivere cristiano che rappresenta la forza vitale da consentire ad un popolo di crescere ed andare avanti, secondo principi morali che per noi sono retaggio appreso dai nostri genitori e con modestia ma con determinazione, ci prefiggiamo per quanto possibile trasferire ai nostri figli.
Da me e dall’intera componente del Comitato una fraterna esortazione, andate avanti così perché da oggi, S. Gennaro certamente intercederà presso l’Altissimo per Voi e per le vostre famiglie.
Auguri di cuore a tutti Voi.

On. Gennaro Alfano
Presidente Comitato Diocesano S. Gennaro

 


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