LO SCRITTORE MARIO DEL NOCE AL CIRCOLO SAVOIA
"Cronaca di un amore impossibile"

Alle ore 19 di giovedì 24 gennaio 2002, è stato presentato allo Yacht Club  Canottieri Savoia di Napoli, il libro romanzo "Cronaca di un amore impossibile" dello scrittore napoletano Mario Del Noce, ed edito da Arte Tipografica. Il libro è composto da 253 pagine in cui non solo vengono "raccontati" gli episodici avvenimenti della romanzesca trama, ma è anche arricchito di alcune immagini fotografiche, nonché scritti di prefazione, introduzione, conclusioni e, interessanti recensioni di alcuni libri scritti dall’Autore, con motivate testimonianze di Autorevoli Personalità del mondo dello spettacolo e della cultura. Il romanzo tratta le vicissitudini di una giovane coppia di coniugi che, purtroppo, si fa travolgere da questa civiltà di consumi, al punto tale da non avvedersi di autodanneggiarsi e procurando con tale atteggiamento danni anche per i loro cari. Il contenuto di questo romanzo rappresenta un monito al richiamo della morale, intesa semplicemente come riflessione meditativa per ritrovare la strada maestra della "concordia". Ed è per tutto ciò che "Cronaca di un amore impossibile" dovrebbe essere letto soprattutto per capire i "guasti" che vengono procurati a se stessi e al prossimo per un’amorale "leggerezza". Alla presentazione di questo libro l’Autore ha proposto congiuntamente anche un libretto di una raccolta di 12 poesie, dal titolo: EMOZIONI, pensate, nate e scritte sull’Isola d’Ischia - come afferma il poeta nell’introduzione. Al tavolo di presentazione del libro, sono intervenuti oltre all’Autore, il presidente dell’Ordine dei Giornalisti Ermanno Corsi, il presidente Onorario Corte dei Conti Francesco Pisciotta, il giornalista Renato Ribaud, l’Artista-Cantante Aurelio Fierro ed il presidente del Circolo ospitante Pippo Dalla Vecchia. La serata  è stata allietata dalla voce recitante di Annamaria Ackermann con la declamazione di alcuni brani poetici composti dall’appassionato Mario Del Noce - tra l’altro anche fautore della "Napoletanità", che viene da lui definita…un amore sconsiderato, ma forte e viscerale. Napoli non si discute. Si Ama. Madrina della serata è stata Liliana de Curtis, con la presenza di numerosi invitati, tra questi Gisella Sofio (giunta apposta da Roma, come tanti altri). A conclusione di questa piacevole “riunione Culturale” è seguito un gustoso rinfresco.

Bruno Carrano

Viviamo un tempo nel quale sono saltati quasi tutti i valori morali.
Assaliti e sopraffatti dalla new-economy, dai computer, dai telefonini portatili e dalla televisione commerciale, ci siamo sempre più allontanati da Dio, offendendolo giorno dopo giorno con i nostri comportamenti asociali e col bisogno sfrenato di arrivare, raggiungere traguardi insperati, usando, se necessario anche la forza. Vogliamo tutto e presto. Corriamo verso il domani senza gustare l'oggi meraviglioso. Ci diciamo cristiani e non lo siamo per davvero, professiamo la tolleranza e pratichiamo la violenza. Dove? Dovunque! In strada, correndo troppo, negli stadi, gridando insulti, nel lavoro, non facendo il nostro dovere, negando un obolo a chi ce lo chiede con amore. E poi i giovani. Cosa insegnano ai giovani? Violenza, odio razziale, trasgressione e quant'altro, tenuto conto che la giustizia funziona male, la sanità lascia a desiderare e la scuola non insegna abbastanza. Un mio vecchio professore ci diceva:
"Il diritto nasce dal dovere compiuto" - e un'altro affermava:
"Date l'amore alla scienza, più che la scienza".
Quante verità in questi saggi motti; ma dove sono oggi i maestri che trasmettono questi valori? Forse non ci sono più. Sono travolti da questa vita frenetica che non li fa nemmeno più pensare.
In prevalenza noi siamo egoisti e non ci curiamo di cosa si pensa di noi, l'essenziale è ottenere ciò che vogliamo e, se possibile, anche quello degli altri e subito. Non importa come, ma vogliamo ottenerlo. Il fine giustifica i mezzi, si diceva ed è così.
All'egoista tuttavia manca la più grande gioia della vita: l'essere amato. E noi lo siamo sempre di meno perché non siamo semplici e non siamo veri. La semplicità è la compagna della verità, come la modestia lo è del sapere.
C'è poi il problema della droga. Anche qui il discorso si fa lungo e difficile. Il diffondersi di questo male terribile è anch'esso un po' colpa nostra. Per prima cosa dobbiamo tutelare meglio i nostri figli. Come? Dedicando loro più tempo della nostra giornata, seguirli e stargli vicino in ogni loro pensiero, farli partecipare alla vita della famiglia e soddisfarli nelle loro richieste, al limite delle possibilità, ma non dargli mai troppo, ogni loro traguardo deve essere conquistato, come facevamo noi, con le azioni, col rispetto dei ruoli, con l'adempimento del proprio dovere e mai col capriccio o addirittura col ricatto. Fargli infine capire cos'è la droga e cosa essa produce.
Saper conoscere i compagni dei nostri figli, parlare sempre con gli insegnanti e operare in modo che nella famiglia regni il dialogo, l'amore e l'armonia. E ancora parlare, parlare e parlare sempre con i giovani perché solo dialogando si può indicare loro la retta via da percorrere per una vita sana e feconda.
Oggi abbiamo la Libertà. Attenti però, essa è una grande cosa se la si sa usare nel rispetto degli altri. La libertà è stata conquistata per noi dai nostri genitori che, nel suo nome, hanno sacrificato tutto, anche la vita, per regalarci un avvenire migliore. Ebbene sta ora a noi e ai giovani rispettarla e difenderla con il lavoro, con l'amore verso il prossimo, col rispetto delle istituzioni e soprattutto con l'ordine perché senza ordine la libertà è anarchia e senza libertà l'ordine è tirannia.
Questo libro tratta un altro argomento scabroso: il divorzio. I laici lo approvano e lo considerano come la soluzione dei mali che possono scaturire da un matrimonio fallito. La Chiesa sostiene che esso invece è un sacramento indiscindibile e che soltanto la morte può dividere ciò che Dio ha unito in terra. " In media stat virtus " dicevano i saggi. Infatti possono essere accettate e discusse entrambe le tesi. Tutto dipende dalla propria religione e soprattutto dall'uomo e dal suo modo di comportarsi nella vita civile. L'essenziale è evitare danni gravi e irreversibili come quelli avvenuti in questo libro.
Leggetelo!
Il dramma recentemente vissuto dagli Stati Uniti d'America e dalla intera collettività, vittima disumana della ferocia senza uguali di un assurdo terrorismo, mi impone una breve riflessione sull'accaduto.
È assurdo, è difficile anche pensare che possano esistere nel mondo di oggi simili comportamenti di odio verso un popolo e una nazione che tanto ha dato per il progresso e il benessere dell'umanità.
Basta dunque parlare nel mondo di paesi poveri e paesi ricchi perché, come giustamente ha ricordato il Cardinale Tonini, sono proprio i primi a disporre di grossi mezzi ed immense ricchezze finanziarie che utilizzano, in prevalenza, per delinquere e sostenere economicamente la diffusione del terrorismo nel mondo.
Dialogare tra i popoli va bene, è anzi necessario, ma cedere al sopruso e alla violenza vuoI significare palesare debolezza e timori che non esistono e poiché si specula sulla effettiva volontà di pace dei popoli civili, è tempo di cambiar rotta.
Sappiamo per esperienza che quando un popolo educa i propri bambini al fanatismo e alla guerra, prima o poi la farà. In attesa degli eventi futuri e degli imprevedibili sviluppi della tragedia vissuta, ora non resta che raccoglierci in preghiera alla memoria di quanti caduti innocentemente sotto i colpi di una vigliacca barbaria.
In segno dl rispetto verso il popolo statunitense così duramente colpito, ho inteso ricordare l'America, dove si è in prevalenza svolto il racconto di questo romanzo, mettendo in copertina le famose due torri newyorkesi distrutte, a perenne loro ricordo e di quanti hanno in esse lasciato la vita.
Per non dimenticare!

L'AUTORE

Mario Del Noce non mi stupisce più! Lo conosco bene da tempo e forse sono stata la prima a riconoscere il suo alto talento poetico, ormai confermato da tanti favorevoli giudizi espressi su di lui da qualificate fonti del settore. Del resto non si conseguono tanti premi letterari se non si posseggono eccezionali qualità e Mario le ha.
Questo mio carissimo amico scrive poesie brevi, semplici che giungono diritto al cuore perché nascono dal profondo dell'animo di un uomo tormentato e provato da una vita che spesso gli ha riservato momenti tristi e dolorosi.
Ora lo scopro innamorato di Ischia dove ha vissuto l'infanzia e dove «vivono» - come lui stesso dice - tutti i suoi ricordi.
Grazie, Mario per queste nuove «emozioni» che ci regali; sono perle incastonate nella lunga e preziosa collana delle tue splendide poesie.
Anche Papà, da lassù, ti apprezza e ti benedice!

LILIANA DE CURTIS
(in arte figlia di Totò)

Mario Del Noce nasce a Napoli nel 1930 dove compie tutti i suoi studi. Nel 1953 è assunto dal Banco di Roma percorrendo una lunga carriera che lo vede ricoprire anche importanti incarichi direttivi.
Successivamente si è dedicato alla consulenza finanziaria presso la Banca Fideuram dove si è particolarmente distinto per capacità e brillantezza di risultati. Dopo un brutto incidente automobilistico si è infine dedicato alla sua grande passione: Napoli, scoprendo di avere tanto da dire e da raccontare sulla sua vita e sulla sua città. Profondo studioso e attento cultore della storia e del costume partenopeo.
Poeta dolce e raffinatissimo, ha pubblicato varie raccolte di poesie in lingua e in vernacolo, riscuotendo dovunque favorevoli consensi. Ha partecipato a numerosi concorsi letterari nelle varie Regioni d'Italia, conseguendo numerosissimi premi e riconoscimenti anche di notevole prestigio.
Già presente in qualificati periodici e classici del settore, le sue poesie, peraltro lette anche alla RAI, figurano nelle più importanti antologie scolastiche edite dalle primarie case editrici.
- È membro d'onore di varie accademie e Consessi Culturali.
- Esponente del Movimento per la diffusione della Poesia "Mopoeita"
- Presidente onorario della ANAOC - Associazione Nazionale Artisti e Operatori culturali;
- Componente dell'Ordine Nazionale dei Poeti.
- Nel 1972 il Presidente della Repubblica gli ha conferito il titolo di "Cavaliere al merito"
- È Cavaliere di merito del Sacro Militare Ordine Costantiniano di San Giorgio.
Hanno parlato di lui i più importanti quotidiani della nazione e vari Periodici Culturali.

 


Copyright (c) 2002 [Interviù]. Tutti i diritti riservati.
Web Master: G.C.G.