OMAGGIO ALLA MEMORIA DI RENATO CAROSONE

L'Associazione Culturale Interviù si unisce al cordoglio della famiglia CAROSONE e di tutti coloro che hanno amato ed apprezzato il nostro concittadino Renato, morto domenica 20 maggio 2001 nella sua casa di Roma.
Il Maestro CAROSONE è stato un geniale artista in tutti i sensi, amava la musica, la poesia e l'arte pittorica. Possedeva un grande e rivoluzionario talento musicale, con la sua "personalissima" musica e voce è riuscito ad adattare alcune famose canzoni napoletane al "passo" degli inarrestabili tempi moderni. Oltre a suonare il pianoforte e cantare, è stato, anche, un bravo e valente compositore; chi non conosce la sua "tu vuò fa l'americano", e poi le sue rielaborate "Luna rossa", "Anema e Core", "Scapricciatiello", "Scalinatella" e tante altre. Renato CAROSONE inventò un nuovo filone canoro; con il suo sestetto brioso e musicalmente allegro e passionale. Un lungo sodalizio artistico lo ha unito ad un'altra simpatica e brillante figura napoletana: Gegè DI GIACOMO, che ad ogni inizio di spettacolo della band CAROSONE, annunciava la loro esibizione con il rituale "ssst cantanapoli in cassaforte", e dopo seguivano le schioppettanti "voci e suoni" dell'inventivo e affiatatissimo sestetto CAROSONE.

Il successo del gruppo fu tale che ancora oggi le loro canzoni: "Caravan Petrol", "Pigliate 'na pastiglia", " 'O saracino", "Maruzzella", "Torero", ecc. sono ancorate a quelle più famose della tradizionale Canzone Classica Napoletana.
Nel 1960 Renato CAROSONE si ritira, il sestetto si scioglie, ma dopo quindici anni il Maestro ritorna allo spettacolo nelle vesti di solista, riscoprendosi anche artista dell'arte pittorica. Riscuotendo ovunque con la sua duplice arte lodevoli consensi e ammirazione.
Interviù intende rendere omaggio a questo indimenticabile e nobile concittadino riportando fedelmente il contenuto del catalogo della sua prima mostra di pittura ospitata a Napoli negli storici locali della Casina Pompeiana, il 13 Novembre del 1993.

Bruno Carrano

RENATO CAROSONE e il Suo Sestetto

Non si può parlare di una vita della musica leggera italiana, in questo ultimo scorcio di anni, senza ricordare la brillante e simpatica figura di Renato Carosone. Tralasciare di citare il suo nome sarebbe, oltre che una imperdonabile dimenticanza, una ingiusta valutazione di quelle che sono le vere ed effettive forze della musica leggera nel nostro paese. E’ onesto dare atto all’esuberante maestro napoletano di un sostanziale rinnovamento dei gusti del pubblico, al quale egli ha partecipato in una maniera cosi tangibile, che oserei dire determinante. Ricordiamo velocemente le sue formazioni: il primo trio, il quartetto ed il nuovissimo sestetto, con il quale, grazie ad un numero più elevato di esecutori, Carosone ottiene effetti e colorazioni nuove, conservando nel contempo il medesimo stile.
Infaticabile, insoddisfatto, sempre più esigente con se stesso e con i suoi ragazzi, Carosone indica in questa accuratezza di preparazione il segreto del suo successo. Ma questo certo non basta per far nascere e conservare una grande popolarità. Renato Carosone possiede
da buon napoletano, la musica nel sangue. Le sue canzoni, frutto di una immaginazione fervida e pronta, sono sature di un estro piccante ed hanno il dono di offrire, a tutti coloro che le ascoltano, un senso di vera allegria. Anche oggi molti si sforzano di suonare come lui, «alla Carosone» in quello stile portato alle sue più belle e sincere espressioni dal maestro napoletano.
Renato Carosone dimostra insomma, nel modo più evidente come ci possa essere della musica leggera la cui preparazione ed i cui intendimenti non siano scarsi e vuoti. Anzi con lui, attraverso cioè quella sua scrupolosa preparazione, assistiamo alla sconfitta dell’inutile e del superficiale a vantaggio del più conciso e del più semplice.
A sanzionare il successo di Renato Carosone sono venute le migliaia d’incisioni e l’elevatissimo numero di dischi venduti dimostra l’incredibile popolarità di cui gode lo scoppiettante maestro. Tra questi
«best-seller» dobbiamo ricordare particolarmente i 4 precedenti numeri di «Carosello Carosone».
Non si deve dimenticare la sua attività di compositore già affermato. I suoi successi più acclamati sono: «Maruzzella», «Tre numeri al lotto»,
«Pianofortissimo», «‘O russo e ‘a rossa», e «Tu vuò fà l’americano». Di quest’ultimo il Carosello Carosone N. 5 ne offre una gustosa edizione. In questa limpida incisione ascolteremo inoltre le notissime «Chella lla’», «Amaramente», «Il pericolo n.1», «Serenatella sciuè sciuè», «‘O’ suspiro», e «Que serà serà e «Mamma Rosa».
«Carosello Carosone» N.5 ha il pregio di porgerci in modo nuovo ed originale canzoni note che negli arrangiamenti di Carosone, grazie alla sua fertile ispirazione, acquistano tinte ironiche e ritmi caricaturali. Ed è appunto in considerazione di questa bravura che il suo nome è diventato caro al pubblico italiano e straniero. In Renato Carosone, umorista del ritmo, la bizzarria si accoppia ad una vena intelligente, mentre le sue canzoni e le sue interpretazioni, come in questo «Carosello Carosone» N. 5, brillano ed esplodono di sincera
allegria.

G. R.
(Fotocolor di Farabola) (copyright)

RENATO CAROSONE
ALLA SUA PRIMA MOSTRA DI PITTURA

Per me è la facciata B delle cose la più interessante, il lato del viso che non vogliamo scoprire; in altre parole il «difetto».
Che io faccia musica o pittura, è il difetto la cosa da valorizzare o da mettere in risalto, tanto è stucchevole e noiosa quella perfezione che conferma la regola secondo la quale
«il meglio è nemico del bene».
Da quando in musica scoprii quanto il lato negativo del soggetto attirasse l’attenzione o l’interesse dell’ascoltatore, mi dissi: ecco la chiave! E a due passi c’era l’ironia che non tardai a rendere parte integrante del mio pentagramma.
Da un po’ di tempo pennelli e colori costituiscono la più giusta alternativa alla mia musica, ed oggi vivo un po’ sul bianco e nero del pianoforte, e un po’ sul colore dei colori.

Renato Carosone, nato a Napoli il 3 Gennaio 1920, primo di tre figli, in ordine: Renato, Olga e Ottavio, da papà Antonio e mamma Carolina. Pianista per scelta e volontà del padre. Terminati gli studi di musica classica e scritturato da una compagnia di arte varia, s’imbarca per l’Africa orientale come pianista – direttore d’orchestra all’età di 17 anni. Vi rimane per 9 anni, durante i quali incontra la donna più importante della sua vita, sua moglie Lita che gli regala un figlio adorabile, Pino. Eccetto il servizio militare durato un anno, ha sempre svolto la sua attività di musicista, suonando in gruppi diversi, sia italiani che anglo americani. Le esperienze accumulate in questi anni furono preziose ed importanti per il suo futuro di musicista, ampliando le sue conoscenze anche nel mondo dell’operetta e della rivista, dirigendo piccole e grandi orchestre, con il successo personale che tutti gli ex Italiani d’Africa ricordano. Ma l’obiettivo importante era l’Italia, infatti, terminata la guerra sbarca a Napoli, ed è finalmente la svolta da cui ricominciare.
Si fa conoscere nell’ambiente orchestrale di Roma passando da una orchestra all’altra, e nel 1949 forma il primo “Trio Carosone” con due personaggi ormai famosi e cari al pubblico. Peter Van Wood e Gegè Di Giacomo. Van Wood lascia gli amici del trio e va in America.
Carosone insieme al fedele Gegè ricostituisce il gruppo che però diventerà man mano un sestetto. Questo fu il gruppo che Carosone definì “la mia tavolozza di colori”, che portò le sue canzoni in tutto il mondo e che meriterebbe in verità più ampio spazio. Questo Catalogo rivelerà al suo pubblico un Carosone nuovo, che solleva per un attimo le mani dal bianco e nero della tastiera del pianoforte, per andare incontro ad un'altra sua grande passione, “La pittura”.


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