Il restauro della chiesa di
SAN GIOVANNI A MARE

Lunghi interventi di restauro, condotti dalla Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici si stanno alfine portando a compimento: nel centro storico, ad esempio, vano state riaperte le chiese di i Giovanni a Carbonara, di S. Maria delle Grazie, di S. Agrippino a Forcella, di S. Severo al Pendino, il Duomo, l'Oratorio del Vasari in S. Anna dei Lombardi il Campanile di S. Chiara e, ora, la chiesa di S. Giovanni a mare.

L'importanza di quest'ultima, episodio di estremo interesse dell'architettura medievale napoletana nonché testimonianza storica dell'evoluzione della città, trae origine antica: fondata nell'Ai secolo dai benedettini fu successivamente annessa all'Ospedale di S. Giovanni Gerosolimitano, già documentato nel 1186 e nel 1231, prima della costruzione dell'adiacente chiesa di S. Eligio.

La chiesa e l'Ospedale di i Giovanni a mare costituirono, nella struttura dell'Ordine di Malta, la commenda o baliaggio dipendente dal Gran Priorato di Capua e vi si curavano i feriti che sbarcavano a Napoli.

Il complesso ha funziona/o fino al 1800 quando, con l'editto napoleonico, l'Ordine fu soppresso e i beni furono trasferiti al Demanio dello Stato.

Nel 1828 fu data alla Diocesi di Napoli e divenne sede parrocchiale, attualmente trasferita nella Chiesa di S. Eligio.

Le vorticose trasformazioni della città che hanno interessato la zona del Mercato, hanno contribuito notevolmente a cancellare l'unitarietà del complesso architettonico, inglobando nella crescita edilizia circostante gli ambienti dell'ospedale, parte delle cappelle laterali ed i cortili.

Gli ultimi decenni di abbandono hanno poi di/atto decretato la chiusura del monumento ed un degrado quasi irreversibile. Il lavoro della Soprintendenza ha mirato, in questi anni al restauro e alla valorizzazione del complesso ed è anche questa una delle finalità di chi opera per e con i Beni Culturali: di porre non solo le premesse per una crescita culturale e, insieme a questa, economica, ma anche creare processi di recupero che siano condizionanti e trainanti per una più ampia riqualificazione del contesto vociale e umano.

Con questa filosofia si è deciso di inaugurare il restauro della chiesa di S. Giovanni a mare nell'ambito della 11 Settimana per la Cultura: «Italia, una cultura da vivere».

Giuseppe Zampino

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