A NAPOLI LA MOSTRA ITINERANTE
"EDUARDO 1900 2000 CENT’ANNI

Alle ore 19 di lunedì 18 dicembre 2000, nelle sale Carlo V e, della Loggia del Castel Nuovo (Maschio Angioino) è stata inaugurata la mostra "Eduardo 1900 2000 cent’anni. Curata dall’Ente Teatrale Italiano e dall’Associazione Voluptaria Napoli.

La mostra celebra i cent’anni della nascita di questo grande uomo della cultura napoletana. Eduardo attore, regista, commediografo e drammaturgo rappresenta il patriarca dell’arte teatrale.

A Napoli abitualmente si dice di una persona coltissima che è un "pozzo di scienza". Invece per Eduardo basta citarlo come il Maestro dei Maestri. Tale è la sua fama tra la gente di ogni ceto sociale.

Questa mostra è stata voluta dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali; dalla Regione Campania e, dal Comune di Napoli; in collaborazione con il Ministero degli Affari Esteri ed il Ministero della Pubblica Istruzione. Ed è stata distribuita in tre sezioni: "La finzione reale", "La memoria", "noi…gli eredi"; allestita con una serie di pannelli, libri, manoscritti, manifesti, materiale scenico ed audiovisivi, che "guidano" il visitatore nella accurata ricerca del sapere dell’illustre protagonista "in mostra".

Eduardo De Filippo morì nel 1984, il suo ricordo è ancora vivo tra la gente, ed è per questa sviscerata venerazione, che stasera molti invitati sono accorsi nel rendere omaggio a questo grande talento che ormai è figlio della storia di Napoli.

Al presidente di Voluptaria Ernesto Cilento, l’arduo compito del cicerone, nell’esporre ai molti convenuti i "fatti" dell’escursiva mostra celebrativa. Presenti il Presidente della Regione Campania, On. Antonio Bassolino; il Sindaco di Napoli, Riccardo Marone; l’Assessore Rachele Furfaro e, tante altre personalità del mondo dello spettacolo e della cultura. Nell’occasione il Sindaco di Napoli ha detto che entro il 2001 la città riavrà di nuovo il restaurato teatro di Eduardo, il San Ferdinando.

Nelle vesti di "invitati speciali" il figlio di Eduardo Luca, ed Isabella Quarantotti.

La mostra è visitabile fino al 31 gennaio 2001, successivamente verrà allestita a Roma (Febbraio- Marzo) ed a Firenze (Marzo-Aprile).

Le manifestazioni del centenario di Eduardo, si concluderanno il 24 Maggio del 2001.

Bruno Carrano

MOSTRA

La finzione reale

Buio, luci, quinte, sipario:un palcoscenico, straordinaria cerniera tra la vita reale ed immaginaria, fu per Eduardo, a soli quattro anni, un’esperienza destinata a lasciare una traccia lunga un’intera vita. Le Compagnie di Eduardo Scarpetta e poi del figlio Vincenzo offrirono lo spunto alle prime riflessioni ed alle sue scelte di attore e di autore.

La mostra propone in un spazio immaginario: la scena di un teatro di rivista nei primi anni del Novecento ed un "comodino", tipico fondale dell’avanspettacolo, che accolse il primo Sik-Sik e la formazione della Compagnia il Teatro Umoristico I De Filippo; un camerino, sempre diverso e sempre uguale nel tempo in tutti i teatri del mondo; un palcoscenico vuoto, con scene e fondali, sospeso tra la realtà e finzione. Infine, un set televisivo della fine degli anni sessanta, luogo della documentazione tecnicamente perfetta e teatralmente dubbia, approdo felice e contraddittorio di un’arte che altrove tra la sua linfa vitale. Attraverso una sintesi spaziale, si evoca la storia di una vita in teatro, del teatro di un secolo, di un secolo che ci consegna un’arte drammatica in continua trasformazione.

La memoria

Grazie alla collaborazione della ERI Radiotelevisione Italiana e della IBM Italia, sarà possibile accedere all’informazione sia testuale che visiva del cd-rom, Eduardo Un teatro lungo una vita, a cura di Antonella Ottai, che contiene ogni informazione sulla vita e l’opera di Eduardo. Un collegamento internet permette di accedere ai numerosi siti dedicati a Eduardo, nonché agli altri logicamente collegati.

La Cattedra di Storia del Teatro dell’Università di Roma mette a disposizione i materiali del suo archivio video dedicato all’opera di Eduardo.

Noi, gli eredi

Il patrimonio di opere, di attività, ma anche di affetto, di sensibilità, di moralità costituisce un’eredità difficile di un autore di grande complessità, di una personalità straordinaria, che ha saputo improntare di sé un lungo periodo della nostra storia teatrale.

Questa mostra costituisce una reale occasione di fare il punto su una situazione in movimento: documenta sia le odierne capacità interpretative, sia le forme e i modi in cui conserviamo memoria di una dimensione effimera, ma così importante nella nostra vita culturale; pone in relazione strumenti di comunicazione diversi, mondi che difficilmente entrano in contatto tra loro, che pure trovano in un’alta espressione artistica un denominatore comune.

Il progetto di restauro del Teatro San Ferdinando da parte del Comune di Napoli e la costituzione della Fondazione intitolata a Eduardo, infine, aprono una finestra su un futuro prossimo.

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