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Sede della Mostra: REGGIA DI PORTICI Periodo della mostra: 13 MARZO-4 LUGLIO 1999 Promotori: Soprintendenza Archeologica di Pompei, Provincia di Napoli, Città di Portici Orario: 10.00-20.00, lunedì chiuso Costo del biglietto: L.10.000 (ridotto a L.8.000 oltre i 60 anni, gruppi di 15 visitatori, universitari con tesserino) (ridotto a L.5.000 militari, ragazzi 6-18 anni, e residenti a Portici, insegnanti accompagnatori classe).
Catalogo: ELECTA Napoli Con il contributo di: Acquedotto Vesuviano, Gesac, Poste Italiane, Omnitel, Il Mattino.

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Immagine del secolo scorso in cui si è evidenziata l'area d'ingombro della Reggia di Portici tagliata dalla strada che collegava Napoli a Salerno

Per inaugurare la riapertura al pubblico dell'appartamento nobile del Palazzo Reale della Reggia di Portici, dopo un lungo e attento restauro ad opera della Soprintendenza ai Beni Ambientali e Architettonici di Napoli e Provincia, non si poteva scegliere spunto più idoneo che esporre il materiale archeologico delle città sepolte di Pompei Ercolano e Stabia, di ritorno da una mostra itinerante che ha raggiunto anche il lontano Giappone nel 1997. La Reggia, infatti sebbene fu voluta nel 1738 dal re di Napoli Carlo III di Borbone come luogo di svago, dopo la scoperta dei siti antichi, che in parte sono legati alle sue vicende costruttive, venne utilizzata anche per custodire tutto ciò che di antico veniva alla luce dagli scavi. Nel Palazzo Caramanico, che insieme al nuovo Palazzo Reale compongono gli edifici principali della Reggia, si allestì l'"Herculanense Museum", inaugurato nel 1758 e definito "…senza pari in Europa per la rarità e la copia [di reperti]…Il più curioso e il più ricco che si vegga in Italia. Nulla anzi si ammira in tutta l'Europa che nel suo genere gli si avvicini". Dopo diverse vicissitudini, legate in parte anche alla carenza di spazio divenuto insufficiente per il numero sempre crescente dei reperti, le raccolte vennero trasferite nei primi anni dell' '800 nel Palazzo degli Studi di Napoli, l'attuale Museo Archeologico di Napoli, dopo che Ferdinando Fuga nel 1788 aveva ricevuto l'incarico di adeguarne la struttura alle nuove esigenze museali. Si può quindi dire che dopo circa due secoli, sebbene gli ambienti dove attualmente è ospitata la mostra non sono gli stessi del "Hercolanense Museum", la Reggia di Portici torna, anche se solo momentaneamente, ad assolvere alla funzione che la rese famosa in tutto il mondo.

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La mostra, inaugurata il 12 marzo, oltre ad esporre affreschi pregiatissimi, assolve al duplice compito, di restituire anche se solo in parte, alla città di Portici il suo elemento più significativo e il più importante complesso architettonico-ambientale dell'intero territorio vesuviano, e di iniziare un percorso, si spera irreversibile, che porterà la Reggia ad essere un moderno polo di attrazione finalizzato al turismo culturale, ed inserito nel più ampio contesto che compone il "Distretto turistico dell'Area Vesuviana". Il percorso museale inizia dal vestibolo del palazzo Reale dove si sale con lo scalone di rappresentanza al piano nobile e si accede alla biglietteria, la mostra si compone di tre sezioni, relative ai tre siti di provenienza delle opere esposte e distribuite in otto ambienti. La prima sezione, è dedicata a Stabia, località collinare vicino ai monti Lattari, ancora oggi famosa per la salubrità del clima e per la produzione vinicola, dove furono edificate delle ville con funzioni sia produttive che di svago. In particolare le opere qui esposte provengono da Villa S.Marco e da Villa del Pastore. Ad Ercolano sono dedicate le due stanze successive, mentre il resto è stato riservato alla sezione su Pompei. Nel complesso le opere esposte sono in larga parte affreschi, sebbene siano presenti anche esempi di sculture e di pavimenti a mosaico. In particolare per quanto riguarda gli affreschi sono esposti sia esempi di secondo, terzo e quarto stile della pittura pompeiana riconducibile alle grandi scuole pittoriche ellenistiche, sia esempi di pittura più tipicamente italica con caratteri autonomi, frutto di una dimensione locale in contrasto con le ambizioni artistiche di tipo ellenistico. Nella prima sala è esposto, tra gli altri, un affresco che ornava il soffitto del porticato di Villa S.Marco composto da grandi scene mitologiche separate da scomparti riccamente decorati. Nella seconda sala sono esposti, oltre alle altre opere, due splendidi geni funerari dormienti in marmo, appartenenti al complesso funerario dedicato a M.Nonius Balbus, importante personaggio politico di età augustea. La quarta sala è dedicata alla Villa rustica di Asellius, così denominata per il ritrovamento di un sigillo bronzeo recante questo nome. Fra gli affreschi esposti un quadretto di Erote che reca su di un fondo giallo scuro la raffigurazione di un piccolo amorino, completamente nudo, che si libera in volo, esempio di quarto stile pompeiano, e un Narciso appoggiato su una roccia alla presenza di un amorino in atto di mirare la propria immagine riflessa nell'acqua. Appartiene invece alla casa di Successus il quadretto inserito al centro di una parete di IV stile, che rappresenta Adone bambino con i simboli dei tre periodi in cui era diviso l'anno: la colomba bianca per il terzo dell'anno dedicato ad Afrodite, la melagranata per il terzo dedicato a Persefone, moglie di Ades e quindi regina degli Inferi e l'anatra per il terzo dedicato a se stesso. Nella sesta sala si possono ammirare splendidi mosaici provenienti dagli scavi borbonici e che furono utilizzati per pavimentare il piano nobile della Reggia di Portici, e due affreschi appartenenti alla Casa del Bracciale, di cui uno raffigura Dioniso ed Arianna in primo piano con aspre rocce come quinte teatrali che inquadrano il mare sullo sfondo. Nella settima stanza, a testimonianza del gusto per l'esotico e l'egittomania, caratterizzanti soprattutto la pittura di III stile, sono esposti gli affreschi di una sacerdotessa isiaca e di una scena nilotica. Nell'ultima stanza è presente un grande affresco staccato dalla Casa del Criptoportico dove nella parte inferiore sono presenti dei disegni, realizzati con lo stilo da bambini per gioco, che rappresentano scene di combattimenti tra gladiatori e belve feroci, interessanti sono anche i due affreschi che rappresentano giardini recintati con riprodotte fedelmente le essenze arboree e gli animali che nella realtà dovevano animare i giardini. Arricchisce la mostra un set virtuale "Viaggio a Pompei", è questo un lavoro che ricostruisce modelli virtuali delle antiche città romane della Campania, caratteristica unica dell'opera è il particolare cromatismo dei modelli ottenuto mediante l'utilizzo di antichi disegni ad acquarello dei viaggiatori e di loro moderne integrazioni prodotte con la stessa tecnica pittorica.

25.03.99 - Alessandra Benedetti

Come raggiungere la Reggia
in treno: dalla Stazione Centrale di Napoli prendere la Circumvesuviana fino a Portici;
in auto: prendere l'autostrada Napoli-Salerno e uscire a Portici.

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COMITATO PROMOTORE Pietro Giovanni Guzzo, Soprintendente archeologo di Pompei Amato Lamberti, Presidente della Provincia di Napoli Giuseppe Zolfo, Consigliere delegato della Provincia di Napoli Leopoldo Spedaliere, Sindaco di Portici Carlo Boriello, Assessore alla cultura del Comune di Portici

CURATORE DELLA MOSTRA Pietro Giovanni Guzzo

PROGETTO SCIENTIFICO Gina Carla Ascione, Giovanna Bonifacio,Caterina Cicirelli, Antonio D'Ambrosio, Ernesto de Carolis, Lorenzo Fergola, Ernesto de Carolis, Lorenzo Fergola, Marisa Mastroroberto, Mario Pagano, Anna Maria Sodo, Grete Stefani, Antonio Varone

COORDINAMENTO Gina Carla Ascione, Santino D'Antonio, Anna Matrone, Palmina Sorrentino

PROGETTO DI ALLESTIMENTO E DIREZIONE TECNICA Valerio Papaccio, Maria Emma Pirozzi

DIREZIONE DEI LAVORI DI RESTAURO Gina Carla Ascione, Giovanna Bonifacio, Ernesto de Carolis, Lorenzo Fergola, Mario Pagano, Anna Maria Sodo

RESTAURI DELLA REGGIA DI PORTICI Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici di Napoli e Provincia Giuseppe Zampino, Soprintendente Tommaso Russo, Antonio Lombardi, Mario Lerarlo, Aniello Nappi

RESTAURI DEGLI AFFRESCHI DELLA REGGIA DI PORTICI Alfa Restauri, con la supervisione scientifica della Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Napoli, Nicola Spinosa, Soprintendente, e Luisa Martorelli

Organizzazione Generale Associazione Civita


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