Ridateci il cielo stellato
Napoli è una città difficile
sotto ogni punto di vista, anche per il problema
dell'illuminazione. Abito in una strada, Via Arenaccia, che i
napoletani conoscono per la famosa soprelevata che, da pochi
anni, è entrata in funzione. Questa sua apertura a chi ha
beneficiato? Una cosa è certa, noi abitanti della zona non
abbiamo avuto nessun beneficio. Si è parlato di snellimento del
traffico, invece, gli ingorghi sono rimasti ed hanno rovinato una
strada che aveva i suoi alberelli e la sua spaziosità. Ci hanno
costretti a convivere con tre tipi d'inquinamento, atmosferico,
acustico e d'illuminazione.
Il primo, inquinamento atmosferico, è un problema mondiale ed io
non sono la persona adatta per risolverlo, ma neanche accettarlo
senza denunciare gli inconvenienti che esso comporta su di me, la
mia famiglia e l'intera collettività che subisce passivamente.
Il secondo, inquinamento acustico, si può immaginare. Ci sono
due strade, una principale e l'altra sopraelevata, con automezzi,
motocicli e camion che percorrono ogni giorno. Insomma per avere
un po' di tranquillità bisogna attendere le 02.00 di notte!
Prima di parlare dell'ultimo inquinamento vorrei fare una
premessa.
Colui che scrive è un appassionato d'astronomia, mi diletto ad
osservare il cielo stellato, sia ad occhio nudo e con
strumentazioni adatte all'osservazione. Queste strumentazioni,
raccolgono molta più luce dell'occhio umano, infatti un
telescopio da 200 mm di diametro ha un guadagno di luminosità di
circa 1100 volte. Pertanto, se si scrutasse il cielo, con un
telescopio da 200 mm, si vedrebbe molto di più in confronto ad
una persona che osserva ad occhio nudo. Quello che vorrei far
capire, al neofita, è ciò che ho detto in precedenza, è vero,
solo se s'osservasse da un luogo lontano da fonti d'inquinamento
luminoso. Infatti, se con un telescopio, s'osservasse da un sito
malto illuminato, lo strumento raccoglierebbe anche la luce che
proviene dalle lampade, con il risultato che in una città, che
possiede un inquinamento luminoso come Napoli, non è possibile
osservare un cielo stellato!
Il problema del terzo inquinamento sarebbe risolvibile solo se si
facesse un buon uso dell'illuminazione. E' assurdo che, in 10 m.,
si rilevano quattro fari per la sopraelevata e due lampioni per
la strada sottostante.
Affermano, che il Comune di Napoli ha problemi economici e quindi
non ha soldi per modificare l'assetto dell'illuminazione. Io
rispondo, che a maggior ragione si dovrebbero abbassare le
uscite, come? La tecnologia moderna, ha creato lampade al sodio a
bassa pressione e con parità d'illuminazione, si ha un risparmio
energetico, schermandole senza dispersione verso l'alto, pari al
60-70%. Insomma, in un comune di 50.000 abitanti si spende per
l'illuminazione circa un miliardo l'anno, e se gli impianti
fossero adeguati, si potrebbe arrivare ad un risparmio di circa
250-300 milioni. Non è meglio adeguare una sola volta e
risparmiare per sempre? La città di Napoli, ha 50.000 abitanti?
No, ne ha molti di più. Allora, il risparmio sarebbe maggiore!
Insomma, ridateci il nostro cielo stellato.
Raffaele Moschetta
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