Chiesa di Sant'Antonio Abate

Il santo, il porco, il fuoco.

Antonio, il santo eremita, nacque in Egitto nel 251 d.C. da famiglia benestante. Alla morte dei genitori, donò tutte le sue sostanze ai poveri, morì ultracentenario il 17 gennaio del 356 d.C. Come prescrisse egli stesso prima di morire, il suo corpo fu sepolto in un luogo tenuto segreto, successivamente scoperto, fu portato a Costantinopoli ed infine trasferito in Francia.

La legenda racconta che Antonio, abbandonata la vita agiata, si recò nel deserto della Tebaide, dove visse per più di ottanta anni facendo vita ascetica e contemplativa. Nel deserto il Santo, sconfisse il maligno che si presentò sotto forma di porco, simbolo di lussuria. Seguendo l'opera e l'insegnamento del Santo, fu fondato l'Ordine dei monaci Antoniani che fece proseliti in tutta Europa.

Sorsero molti luoghi di culto in suo onore, come la chiesa di S.Antonio Abate in Napoli, edificata nel 1300 dalla regina Giovanna I d'Angiò, la quale volle edificare questo tempio, come ex voto, come ringraziamento; forse per i suoi numerosissimi mariti avuti e perduti. La chiesa fu riedificata nel '600 dopo un incendio che l'aveva completamente distrutta; infatti è possibile leggere i diversi interventi che ha subito nel tempo.

La tradizione popolare vuole che Sant'Antonio Abate sia il protettore degli animali; nel giorno della sua festa, questi ornati con nastri, fiori e collane di taralli, vengono benedetti in chiesa. Un tempo c'era la benedizione di tutte le cose: del sale, del pane, dell'olio, della casa quindi degli animali e di altro.

Ora tutte le cose non sono più benedette, è rimasta solo l'usanza della benedizione degli l'animali, essendoci un rapporto di affetto con quest'ultimi è un po' la sostituzione di un battesimo che non si può evidentemente dare.

Durante le celebrazioni delle SS Messe in questo giorno, è possibile vedere in processione svariate specie di animali, da quelli domestici come cani, gatti, uccelli a scimmiette, serpenti, ed altri.

La tradizione classica, raffigura il maiale come bestia immonda, simbolo del peccato e della carne, successivamente il porco diventa simbolo di abbondanza e di prosperità e ad esso viene associato Sant' Antonio, patrono del maiale e degli animali in genere, che protegge la famiglia dalla povertà e dalla miseria. Ancora oggi è possibile trovare raffigurata sulle mattonelle di cucina delle case antiche, un'immagine del Santo con il porco ai suoi piedi.

La sera del 17 gennaio è possibile vedere in alcune vie dei borghi di Napoli, i cippi di Sant'Antonio, fuocherazzi o fuocheroni, che hanno un significato magico, propiziatorio, di purificazione e di distruzione delle influenze malefiche.

Sant'Antonio: il grande taumaturgo, il padrone degli animali, il Signore del fuoco che sconfigge il demonio, ha acceso nei secoli la fantasia popolare, ed anche se oggi questa tradizione è andata in gran parte perduta, non sono scomparse le radici di quei mali antichi contro cui deboli ed indifesi chiedevano protezione.

 

SANT'ANTONIO ABATE
proteggici da ogni insidia

O trionfatore glorioso del Demonio, indarno armato in multiformi maniere contro di Voi, Sant'Antonio Abate, proseguite la vittoriosa opera vostra su l'inferno, congiurato ai nostri danni. Da quei colpi funesti salvate le anime nostre, fortificandole nelle spirituali battaglie: ai nostri corpi impetrate costante la sanità: Dilungate dagli armenti e dai campi ogni maligno influsso: e la vita presente, vostra mercè tranquilla per noi, ci sia saggio e apparecchio alla pace perfetta della vita eterna.

a cura di Gian Carlo Garzoni


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