CASTEL DELL'OVO
OSPITA L'ARTE MESSICANA
Napoli 15.03/15.06.1997
Interviù
ha voluto ancora una volta essere presente in queste imponenti
sale del castello arricchite per l'occasione dalle opere di
artisti messicani che - attraverso la pittura , la scultura, e la
fotografia - evidenziano le radici storico-culturali del popolo
messicano.
Questa interessante esposizione permette a tutti i visitatori
partenopei e non, di vivere piacevoli momenti nel mondo colorato
dell'antica e della contemporanea civiltà messicana, arricchito
anche da una rassegna del cinema messicano del XX secolo.
Con la gentile concessione della Sig.ra STEFANIA BENIGNI,
responsabile dell'ufficio organizzativo, riportiamo alcuni fogli
dattiloscritti del comunicato stampa di questa importante
manifestazione organizzata dal "CENTRO CULTURALE Alessandra
BORGHESE.
Bruno Carrano
Passione per la
vita
La rivoluzione dell'arte
messicana del XX secolo
Passione per la vita è la prima grande mostra italiana
sull'arte messicana del XX secolo, attraverso un percorso che ne
evidenzia e ne esalta la vitalità, la coerenza e le evoluzioni.
L'esposizione ha per filo conduttore il tema della passione:
canto colorato e rivoluzionario degli artisti messicani di questo
secolo, sviluppato attraverso una vera e propria analisi
culturale, sociale, politica, artistica e storica. Il percorso ci
conduce in un viaggio attraverso le passioni del popolo
messicano: passione come fiesta e rivoluzione, religione e
natura.
Lo sviluppo in senso cronologico
dell'esposizione rappresenta un modo per stabilire la continuità
tematica della visione messicana, che persiste dal suo passato
millenario ad oggi.
La mostra esplora l'arte messicana del novecento attraverso una
scelta di circa 120 opere di 35 significativi artisti. Dai più
grandi interpreti dell'arte murale come Diego Rivera, David
Alfaro Siqueiros, Josè Clemente Orozco, agli aspetti più
intimisti degli autoritratti di Frida Kahlo e Maria Izquierdo,
all'intensità estetica personale di Rufino Tamayo, l'arte
messicana svela i suoi colori e le sue forme, mentre autori
contemporanei come Julio Galàn, Dulce Maria Nunez, Alejandro
Colunga presentano la loro visione attuale del mondo.
Alessandra Borghese, promotrice e organizzatrice
dell'esposizione, afferma: "E' un evento eccezionale, reso
possibile grazie alla stretta collaborazione con il Governo
Messicano. Desideriamo mostrare con questa esposizione non
soltanto i classici e noti tratti distintivi della pittura
messicana del Novecento, ma proporre anche una lettura di un
periodo storico, ed una selezione di opere che ci faranno
scoprire molteplici aspetti stilistici, riflessi di vita e
passione messicana".
Le opere che fanno parte di questa
esposizione mostrano una continuità nel pensiero e
nell'espressione plastica di un paese con più di quattromila
anni di storia, cui si associano generalmente i templi e le
piramidi maya e azteche. Sarà invece sorprendente la produzione
dei giovani artisti contemporanei; dice Julian Zugazagoitia,
curatore dell'esposizione: "In questa epoca in cui il
concetto di identità viene messo in discussione, gli artisti
contemporanei trovano nuove forme per ritrovare le proprie
radici, definendo in questo modo la loro identità. Ne è un
tipico esempio la pittura di Nahum Zenil o di Dulce Maria
Nunez".
La nuova opportunità è di poter vedere il Messico del XX
secolo, quello della Rivoluzione che iniziò il cammino verso le
più importanti conquiste dei diritti sociali, il Messico del
petrolio e della nazionalizzazione, un paese sicuro della sua
identità e orgoglioso della sua storia. Ma allo stesso tempo un
paese in cerca di nuove espressioni artistiche.
Il percorso dell'esposizione sarà un invito ad un viaggio di
sensazioni e di vissuto attraverso le passioni dei messicani.
"Quando pensiamo a questa mostra, immaginiamo tutta la
intensità della vita nell'anima e nell'espressione del Messico e
dei suoi artisti. Il compromesso tra una visione sicura di sé e
l'ambizione di un popolo dalla storia millenaria si mescola alle
espressioni più vitali di fine secolo. Questa è la passione per
la vita" afferma Miguel Angel Corzo, Presidente del Comitato
Organizzatore.
Passione, genio e potenza espressiva,
visioni a volte apparentemente infantili ad un occhio
superficiale, voglia di restare avvinta alle proprie radici
antiche, dimenticando il resto del mondo. Questo ed altro è
l'arte messicana. In questa dimensione, il visitatore dovrebbe
avvicinarsi a queste di capitale importanza per la storia
dell'arte del Novecento. Un allestimento privo di pannelli e
velluti , ma ricchissimo di spiegazioni didattiche, e la
divisione di tutti i dipinti in quattro sezioni a tema renderanno
più facile il percorso al fruitore" dice Enzo Costantini,
promotore e organizzatore dell'evento.
Passione per la vita si sviluppa sui due livelli espositivi di
Castel dell'Ovo per circa 1.500 mq, e le piazze e le terrazze
della famosa fortezza e simbolo eccelso della città di Napoli a
molti ricorderanno le piazze assolate del Messico. Le origini del
castello risalgono ai tempi romani; la forma attuale di fortezza
risale al medioevo, e fa pensare come struttura al Fuerte di San
Juan de Ulùa nella baia di Veracruz, o all'antico villaggio di
Guanajuato, che all'epoca delle colonie produceva oro e argento.
Durante l'esposizione, Castel dell'Ovo sarà trasformato in una
cittadella messicana nel golfo di Napoli.
Parallelamente all'esposizione, si sviluppa un festival
cinematografico con una rassegna si film messicani dagli anni '50
ad oggi, ed una mostra fotografica di Graciela Iturbide, allieva
di Manuel Alvarez Bravo e seguace di Tina Modotti; conferenze ed
altre attività arricchiscono l'iniziativa.
Messico e Napoli: cenni sul progetto di allestimento.
Del
Messico, Napoli ha i colori, le luci, i suoni,
il sole, le facce, i muri, i venti, i ritmi, i santi, i cristi,
le chiese, le strade.
E le ombre.
Le ombre che segnano i confini, tagliano gli spazi e marcano
le distanze,
entrano nel nostro castello per fermare lo sguardo di chi vi
accede,
per portare lo scritto, per muovere il fisso.
Ombre di metallo che piegandosi dal muro al pavimento sotto la
tela,
portano un testo didascalico e segnano una distanza di lettura e
di sicurezza.
Così l'ombra sottile può diventare pedana che contiene la luce e disegna uno spazio dentro lo spazio. Oppure cordone, snello sul pavimento.
I quadri fissati, distanti, al muro si slanciano verso lo
spettatore
uno sull'altro inclinandosi al suo sguardo.
E così accavallandosi proiettano essi stessi ombre precise sul
bianco della parete dove, nascosti ed evidenti, corrono i testi.
Ad accompagnare il visitatore nel suo viaggio è il mare, un
mare non vero ma riprodotto. Riprodotto nel suono che scivola
dentro ogni stanza, continuo e burrascoso, e nella forma, lì
dove dovrebbe essere, argenteo, a chiudere la luce.
Ma fuori, nelle terrazze e nei viali esplode nei suoi colori e
nei suoi odori più vivo che mai.
Anche le tele si proiettano all'esterno sui muri e i cancelli,
sui merli delle torri sfidando le ombre del cielo
illuminando di Messico Napoli.
L'arte
può essere considerata la finestra ideale a cui affacciarsi per
conoscere il Messico, paese che vanta una tradizione artistica
ininterrotta da oltre tre millenni. Siamo quindi certi che
un'occasione come quella a cui ci troviamo oggi di fronte in
Italia, che propone un'esposizione dedicata all'immagine del
Messico del XX secolo registrata dall'arte plastica, sia
destinata a rappresentare per il visitatore un significativo
incontro non solo con un singolare universo estetico, ma anche
con la storia e la realtà messicane. Il desiderio di contribuire
alla conoscenza del Messico attraverso la sua arte. Di promuovere
i legami culturali tra l'Italia e il Messico nello scenario
impareggiabile - dal punto di vista storico e culturale - Di
Castel dell'Ovo a Napoli, ci ha spinto ad accogliere e sostenere,
insieme ad altre istituzioni pubbliche italiane, questo
importante progetto ideato e animato dal Centro Culturale
Alessandra Borghese.
Molti grandi musei Messicani, tra cui il museo de Arte Moderno,
il museo Nacional de Arte, il Museo Rufino Tamayo e il museo
Carrillo Gil, tutti con sede a Città del Messico, oltre a varie
istituzioni museali degli stati della Repubblica Messicana e
importanti gallerie e collezioni private, hanno prestato le opere
dei più insigni artisti messicani del XX secolo, molti dei quali
celebri in tutto il mondo, così come di alcuni dei maggiori
esponenti dell'arte messicana contemporanea, arricchendo il
panorama del Messico moderno che Castel dell'Ovo intende offrire
al pubblico.
L'esposizione documenta così un'evoluzione estetica parallela al
processo storico e sociale del paese, nutrita di definizioni e
ridefinizioni nella ricerca dell'espressione nazionale e
universale: dalla grande corrente della Escuela Mexicana de
Pintura, che ebbe come momento centrale il muralismo, alla
molteplicità di tendenze della seconda metà del secolo, periodo
cruciale della nuova pittura, caratterizzato dall'apertura
definitiva alle correnti artistiche internazionali.
Momenti, tutti, in cui i nostri maggiori artisti seppero
accompagnare la rivoluzione e l'innovazione nell'estetica con la
continuità e il rispetto di valori di una tradizione millenaria,
che affonda le radici in un passato remoto, il preispanico,
ancora vivo.
Pittori del calibro di Josè Guadalupe Posada, Diego Rivera,
Josè Clemente Orozco, David Alfaro Siqueiros e Rufino Tamayo
testimoniano il consolidamento di un'identità artistica basata
su un'identità nazionale dalle radici originali e profonde e gli
aspetti della vita e della storia messicana che meglio descrivono
la peculiarità del Messico come Nazione e come cultura. Le
attività di diversa natura che completano questa esposizione -
che enfatizza la capacità della creazione artistica di
comprendere una realtà trascendendo le proprie frontiere -
consentono senza dubbio un'incontro ricco e diversificato con i
vari aspetti della cultura messicana. Incontro che è dovuto in
larga misura alla dedizione e all'entusiasmo di Alessandra
Borghese, a cui va tributato speciale riconoscimento.
E' nostro vivo desiderio che questa iniziativa rappresenti per
gli abitanti ed i visitatori della città di Napoli una scoperta
- o una riscoperta - stimolante del Messico, proponendo una
visione penetrante e rivelatrice della sua realtà e della sua
cultura.
Rafael Tovar
Presidente del Consejo Nacional para la Cultura y las Artes,
Messico
Da
alcuni anni la città di Napoli considera e valorizza la cultura
come la sua principale ricchezza, la risorsa più preziosa.
Fondamento di una ritrovata identità e coscienza di sé, e anche
veicolo di rilancio economico e turistico. Grande e permanente è
lo sforzo di rivalutare uno straordinario patrimonio artistico e
di offrire manifestazioni di qualità e di rilevanza nazionale e
internazionale.
La mostra Passione per la vita, dedicata alla produzione
artistica del Messico del Novecento, è una significativa tappa
di questo cammino.
Per la prima volta in Italia vengono esposti circa centoquaranta
capolavori scelti e riuniti appositamente per questa esposizione.
La maggior parte delle opere, di proprietà dello Stato del
Messico, non è mai uscita dai confini nazionali e difficilmente
ci saranno nuove opportunità di rivedere una simile collezione.
La scelta di Napoli come unica sede italiana della mostra
rappresenta, per tutti noi, un riconoscimento del rinnovato
valore della città e uno stimolo a coinvolgere tutti gli
ambienti culturali e sociali. Questa mostra è anche un'occasione
per rinsaldare i rapporti tra Napoli e il Messico, tra l'Italia e
il Messico. Al successo della mostra e alla larga partecipazione
di napoletani e di italiani contribuirà anche - e in larga
misura - il luogo che abbiamo scelto: Castel dell'Ovo, uno dei
grandi simboli della città e della sua storica apertura al
mondo.
Antonio Bassolino
Sindaco di Napoli
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