"Comitato 1647"


Il comitato 1647 è nato per coordinare i festeggiamenti del trecentocinquantesimo anniversario dei moti di Tommaso Aniello, detto Masaniello, avvenuti dal 7 luglio 1647 giorno della sua tragica morte.
Costituitosi nel febbraio del millenovecentonovantasette con lo scopo di promuovere una serie di iniziative di carattere sociale, morale e culturale, al fine di dare il giusto risalto alla Piazza Mercato, storico scenario degli eventi.
Abbiamo sentito questa necessità di intervento perché riteniamo insufficiente l’interessamento della massima autorità cittadina al nostro quartiere.
La cosiddetta rinascita da noi non è ancora passata, il quartiere non è stato inserito nel disegno globale di recupero dei luoghi storico-archeologici di Napoli.
Recupero del degrado che per chi ne resta escluso assomma difficoltà su difficoltà.
La spiccata vocazione commerciale del quartiere ha sì contribuito ad accrescere il degrado, per la promiscuità decennale di attività dell’ingrosso con quelle del dettaglio, ma dopo la delocalizzazione delle prime al CIS di Nola si è inevitabilmente evidenziato lo stato di incuria di tutto il quartiere.
Strutture monumentali come chiesa del Carmine Maggiore, la parrocchia di S. Eligio sono pressoché abbandonate.
La chiesa di Santa croce al mercato è in fase di restauro, ma i lavori procedono con troppa lentezza, la chiesa di San Giovanni a mare è in stato di abbandono perché considerata pericolante e ormai spoglia di tutte le bellezze, e così pure la chiesa del Carminiello, la stessa Piazza Mercato versa in pessime condizioni.
Riferirci ai moti di Masaniello per spronare l’autorità cittadina a non abbandonare del tutto il quartiere, non è un espediente finalizzato al solo recupero del commercio, sarebbe bastato delocalizzare le rimanenti attività in luoghi più consoni, crediamo che il quartiere con attività commerciali vive ed in buona salute sia pur sempre un arricchimento di tutta la comunità.
Avvertiamo fortemente che manca quel legame fisiologico fra la testa ed il resto delle sue membra.
Tutti sanno che la cosidetta "capa di Napoli" era patrimonio del nostro quartiere ed è stata spostata nell’interno di Palazzo San Giacomo, sarà anche giusto che stia lì la mente coordinatrice, ma come può essa non considerare che il resto del suo corpo, la sua parte, più vitale, è rimasta al Mercato.
"Mens sana in corpore sano".
L’opera di risanamento della città è indubbiamente tuttaltro che conclusa, ci auguriamo che passi anche da Piazza Mercato facendo sì che finalmente i moti di Masaniello siano riusciti a raggiungere l’insperato obiettivo di essere, per la prima volta, i napoletani autori del proprio destino.

Il presidente Vincenzo Caccioppoli


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