Mostra di autografi e libri a stampa
Napoli - Biblioteca Nazionale - Aprile-Novembre 1984

Cronologia della vita
e delle opere di Salvatore Di Giacomo

1860 - 13 marzo. Nasce da Francesco Saverio, medico pediatra e da Patrizia Buongiorno, figlia di Pasquale Buongiorno insegnante a San Pietro a Maiella.
La famiglia Di Giacomo abita alla via Marinella n. 23, edificio demolito alcuni anni fa per i lavori della nuova via Marina.

1877 - Mentre frequenta il liceo Vittorio Emanuele, fonda e dirige il periodico «Il Liceo», sul quale appare il suo primo scritto, La Bellissima - Fantasia medioevale.
Altri collaboratori de « Il Liceo »: Camillo Antona Traversi, F. Cimmino, P. Trinchera, F. Cerone, N. Zingarelli.

1878 - È l’anno della licenza liceale, ottenuta con ottimi voti (tra i compagni di classe, i fratelli Camillo e Giannino Antona Traversi, Nicola Zingarelli).

1879 - Esordio su «Il Corriere del Mattino», importante quotidiano napoletano diretto da Martino Cafiero e la cui terza pagina è curata da Federigo Verdinois e Roberto Bracco; la novella pubblicata s’intitola Karl il violinista («Corriere del Mattino» del 4 maggio), non inclusa nelle sillogi posteriori.
Collaborazione novellistica anche alla torinese «Gazzetta letteraria», diretta da Vittorio Bersezio.

1880 - Abbandona gli studi di medicina, intrapresi per volontà del padre, dopo aver assistito a una lezione in sala d’anatomia.
Lavora come correttore di bozze nella tipografia Giannini.
Intensifica la collaborazione sia al «Corriere del mattino» sia alla «Gazzetta letteraria».

1881 - Fonda, con Vittorio Pica, il quindicinale «Il Fantasio» che ha però breve durata.

1882 - Appaiono i suoi due primi sonetti, Dint’a nu vico pubblicato il 16 ottobre da «Il Corriere del mattino» e Napulitanata pubblicato su «La Strenna-album 1882» dell’Associazione della Stampa periodica in Italia.
Diventa corrispondente da Napoli del quotidiano «Capitan Fracassa» di Roma, giornale al quale manda articoli di Cronaca che firma « il paglietta» (il primo è Don Roberto Savarese, uscito il 4 marzo).
Prima canzone, Uocchie de suonno musicata da F. Andreatini: è dedicata «alla pregiatissima signorina Amalia Corbo».
Lavora al «Pro Patria», quotidiano diretto da Matteo Renato Imbriani: assunto come cronista, a 100 lire il mese.

1883 - Primo libro, Minuetto Settecento edito da Luigi Pierro ma stampato quasi interamente a sue spese; contiene quattro novelle: Minuetto Settecento, Notturno, Chiesa bisantina, Scirocco e un’acquaforte di V. Migliaro. Il volume è recensito dalla Serao e da Ferdinando Martini e ottiene un sincero apprezzamento da Fogazzaro, che lo riceve in omaggio.
A Piedigrotta tutti cantano Nzunchete, nzu! di S. Di Giacomo e V. Valente.
Lascia il «Pro Patria» per divergenze con il direttore in occasione della morte di Riccardo Wagner.
È assunto al «Pungolo», quotidiano diretto da Jacopo Comin: lavora soprattutto per la Cronaca.

1884 - Il 21 settembre muore, di colera, il padre.
A Piedigrotta si canta ‘A frangetta, di S. Di Giacomo e di un insolito musicista, Roberto Bracco.
Esce Sonetti (editore A. Tocco, via San Pietro a Majella) che comprende 12 composizioni poetiche.

1885 - Appaiono i versi e la musica (F. Paolo Tosti) di Marechiare, in: «Capitan Fracassa» (A. VI, Roma 25 marzo 1885), mentre su «Il salotto» escono i versi di Era de maggio (A. I, n. 2, Lecce 21 ottobre 1885).

1886 - Traduce dal francese Suor Filomena di J. De Gongourt, con prefazione di Emile Zola.
Ricordi pubblica Marechiare, dedicata «alla signorina Berta Baldi», Costa mette in musica Era de maggio pubblicata da Santoj anni e dedicata «a Carolina».
Pierro pubblica ‘O funneco verde, contenente quindici sonetti.

1887 - Ottiene un grande successo al Teatro Nuovo con La fiera, commedia lirica musicata da N. D’Arienzo.

1888 - Lascia «Il Pungolo» per passare al «Corriere di Napoli» del banchiere Matteo Schilizzi, diretto da Edoardo Scarfoglio e da Matilde Serao.
È assunto come «cronista giudiziario» e firma con vari pseudonomi: «il paglietta» quando scrive vicende tribunalesche, «Salvador» per articoli letterari, «il viandante» per articoli di altri avvenimenti cittadini.
Esce il volume Rosa Bellavita (edito da Pierro) che contiene nove novelle.
Tra le canzoni dell’anno per la Piedigrotta, ‘E spingule frangese, con musica di E. De Leva (pubblicata per la prima volta su «L’Occhialetto» A. XVI, n. 27, 8 settembre 1888).

1889 - Conosce Benedetto Croce e comincia a frequentarne la casa:
tra i due diventano ben presto frequenti lo scambio di consigli e la comunione di alcuni degli interessi culturali.

1891 - Debutta come editore, con Cronaca del teatro San Carlino (304 pagine, stampato presso la tipografia di F. Bideri);
l’opera, riccamente illustrata, esce a dispense mensili, di 16 pagine ciascuna al prezzo di lire una (17 dispense, da aprile 1890 a settembre 1891) con copertina finale per la rilegatura.
Canzone dell’anno: A retirata d’ ‘e marenare con musica di E. Di Capua. Diventerà poi (lo è tuttora) inno della marina italiana.

1892 - Fonda con Benedetto Croce e con Riccardo Carafa d’Andria, Giuseppe Ceci, Luigi Conforti jr., Michelangelo Schipa, Vittorio Spinazzola, la rivista «Napoli Nobilissima», mensile: primo fascicolo ad ottobre.

1893 - Edito da Bideri, esce Pipa e boccale che ha per sottotitolo «Racconti fantastici»; il libro è dedicato a Febea (Olga Ossani).
Atterrito da una nuova epidemia di colera, si trasferisce, con i familiari, presso parenti a Santa Maria C.V.

1894 - Sceglie, rivede, pubblica, con acuta prefazione, Epigrammi di Francesco Prota duca di Maddaloni; Eduardo Buotet, critico severo e attento, gli scrive: «Salvatore carissimo, come è bella la tua prefazione agli epigrammi del duca. Un artistà sei... ».
Umberto Giordano mette in musica Il voto e il nuovo lavoro esce presso Ricordi.
Assunto come sotto-bibliotecario è destinato alla Universitaria.

1895 - Vincenzo Migliaro illustra ‘A San Francisco che Luigi Pierro pubblica: contiene sette sonetti.

1896 - Esce Celebrità napoletane, presso il Vecchi di ‘Trani, con 16 scritti recuperati, rivisti e ampliati.

1898 - Pierro pubblica A nette e sunette con illustrazioni di Scoppetta e 59 composizioni in versi.
Esce Fantasia edito da Bideri, illustrato da Scoppetta e con spunti musicali di Enrico De Leva.
Ancora Bideri è editore de L’Abate, «intermezzo» con musica di Walter Borg.

1899 - Collabora attivamente con Croce nella compilazione dell’albo La rivoluzione napoletana del 1799, cui assicurano il loro interessamento anche G. Ceci, M. D’Ayala e che è pubblicato da Morano con copertina disegnata da V. La Bella.
Escono: presso Marghieri La prostituzione in Napoli nei secoli XV, XVI, XVII; presso Sandron, Perlina e Gobbetta e La piccola ladra, novelle per l’infanzia.
Una scelta di sue novelle è tradotta in francese da J. Casamassimi col titolo Rosa Bellavita, presso Calmann-Lévy di Parigi.
Altre novelle da Mattinate Napoletane e Rosa Bellavita vengono tradotte in tedesco da Olga Staubli sui giornali di Berna e Zurigo.

1900 - Gran successo riscuotono, l’edizione libraria e quella teatrale di ‘O mese mariano. La prima, di cui si fa editore, è arricchita da un dipinto di L. Postiglione, la seconda ha luogo per la prima volta, il 24 gennaio al «San Ferdinando».

1902 - Cura per la «Tavola Rotonda» la pubblicazione di Piedigrottaalbum, cui collaborano Benedetto Croce, Ugo Ricci, Edoardo Nicolardi, Ernesto Murolo, Mario Costa, F. Paolo Tosti e altri.
Escono cinque sue canzoni: Tiempe d’ammore, musica di V. Valente; Nannina Palomba, musica di S. Gambardella; ‘A Pizzaria ‘e don Saveratore, musica di V. Valente; Gigogì, Gigogià.., musica di M. Costa; Ce sta na cosa, musica di V. Ricciardi.

1903 - Croce pubblica su «La Critica» il saggio a lui dedicato.
Esce, presso Laterza, Nella vita, volume contenente undici novelle.
Diventa direttore della Biblioteca teatrale e musicale Lucchesi Palli, sezione autonoma della Biblioteca Nazionale.

1904 - Traduce dal veneto in napoletano, i versi de La pavegia di Vittoria Aganoor Pompilj, che diventa ‘A farfalla, poesia dalla quale nascerà la canzone Palomma ‘e notte.
Viene rappresentata Rosaura rapita, operetta féerie in tre atti e quattro quadri con musica di Vincenzo Valente (riduzione per canto e’ pianoforte).

1905 - Conosce, alla biblioteca Lucchesi Palli, la studentessa in lettere Elisa Avigliano (nata a Nocera Inferiore nel 1879) che sposerà nel 1916.
Pubblica, presso Minozzi, la monografia Vincenzo Gemito - La vita e l’opera con venti tavole f.t. e presso l’Editrice Nazionale la monografia
Domenico Morelli, pittore.

1907 - È l’anno della consacrazione poetica: esce presso Ricciardi, che Croce per l’occasione ha convinto a diventare editore, Poesie prima raccolta completa dei suoi versi, curata dallo stesso Croce (le note) e da Francesco Gaeta (il glossario).
A Piedigrotta è di scena la canzone Agerola bella, con musica di Massimo Perilli.

1908 - Il filologo tedesco Karl Vossler, intimo di Croce, pubblica in Germania, Salvatore Di Giacomo - ein neapolitanischer Volksdichter in Wort, Bild und Musik, che contiene un saggio introduttivo, la traduzione di undici poesie e foto.
Edito dall’Istituto Italiano d’Arti Grafiche di Bergamo, esce Napoli (parte prima), con scritti eruditi e 190 illustrazioni, molte delle quali scattate dall’autore.

1909 - Al teatro Nuovo di Napoli, con l’interpretazione di Adelina Magnetti, viene rappresentato, il 27 marzo, il dramma Assunta Spina, ricavato da una novella del 1888. Alla prima interviene anche Benedetto Croce.
Esce la seconda edizione, sempre presso Ricciardi, di
Poesie.

1910 - Esce Teatro, presso Carabba di Lanciano; contiene: ‘O voto, ‘A San Francisco, ‘O mese mariano, Assunta Spina, Quand l’amour meurt.
Umberto Giordano musica Mese Mariano, che così diventa un bozzetto lirico.
Su proposta di Benedetto Croce, è eletto Accademico della Pontaniana.
A Piedigrotta si canta ‘A riggina d’ ‘o mare, versi di S. Di Giacomo musica di E. Bellini.

1911 - Traduce dal francese e pubblica presso Alfieri e Lacroix, flistoria della mia fuga dalle prigioni della Repubblica di Venezia dette «li Piombi», di Giacomo Casanova.

1912 - La rivista abruzzese «Aprutium» pubblica, nel fascicolo ottobre-novembre, la traduzione francese, dovuta a Charlotte Renauld, delle poesie Marzo (Mars), Gelosia (Jaolusie), Controra (L’heure de la sieste).

1914 - Entra a far parte della grande editoria con il volume, contenente 31 novelle, Novelle Napolitane pubblicato da Treves, con prefazione di Benedetto Croce.
L’editore palermitano Remo Sandron, gli affida la direzione di una collana di saggi sul Settecento, aperta da due suoi volumi:
Lettere di Ferdinando IV alla duchessa di Floridia.
Una scelta di 13 poesie è pubblicata in inglese, col titolo The Monastety and other Poems dall’editore A. L. F-Iumphereys di Londra, traduzione di William De La Fald.
Per la Piedigrotta esce la canzone Dint’ ‘o suonno, versi di 5. Di Giacomo, musica di E. De Curtis.

1915 - Collabora alla versione cinematografica di Assunta Spina, che, nell’interpretazione di Francesca Bertini, Gustavo Serena e Alberto Alberti, prodotto dalla « Caesar film», viene presentata in prima al Cinema Olympia di Roma, il 29 ottobre.
Sempre la «Caesar film» riduce per il cinema
‘A San Francisco.
Scrive e pubblica Arillo, animaluccio cantatore, una delle sue poesie oggi più note e più apprezzate dalla critica.
Terza edizione di Poesie con la sigla del Ricciardi.
La rivista «Columbus» di New York pubblica alcune sue poesie tradotte, con il titolo
Neapolitan Song’s. Translated ftom the dialect of 5. Di Giacomo by L.W..

1916 - Il 10 febbraio sposa Elisa Avigliano (dopo un fidanzamento protrattosi per undici anni) che insegna nelle scuole magistrali: vanno ad abitare in Via Santa Lucia.
Accetta l’incarico di revisione della biblioteca del Conservatorio di San Pietro a Maiella.
Ricciardi gli pubblica Canzone e ariette nove, rivisto e curato da Croce e Gaeta.
Scrive per la casa «Silentium» il film L’ignoto, riducendolo dal suo dramma Il voto e il film
L’Angelus.

1920 - Pubblica, a proprie spese, la prima delle ricerche nel campo della musica, con il titolo Maestri di Cappella, musica e istrumenti al tesoro di San Gennaro nei secoli XVII e XVIII.
L’editore Carabba pubblica una nuova raccolta di novelle L’Ignoto e, in due volumi, la seconda edizione del
Teatro.
Esce, sempre presso Ricciardi, la quarta edizione di
Poesie.

1922 - Sul «Giornale d’Italia» pubblica un ricordo di Verga, morto il 27 gennaio; tra l’altro scrive: «Verga, il maestro di tutti noi, amato, venerato, da nessuno raggiunto... ».

1923 - Assunta Spina, ‘O mese mariano, A San Francisco escono a Madrid, tradotti in spagnolo dal famoso regista C. Rivas Cherif, con il titolo Tres dramas: Asunta Espina, Las flores de mayo, La càrcel de Nàpoles.
Sempre in spagnolo, escono Nu pianefforte e notte e Marzo tradotte da Juan Louis Esterlich.
Scrive la prefazione a Il corricolo di Alessandro Dumas illustrato da La Bella.

1924 - Sandron pubblica Il Conservatorio di Sant’Onofrio a Capuana e quello di S.M. della Pietà dei Turchini.
Sempre Sandron pubblica la quarta edizione di
Storia del teatro San Carlino.
La notizia, diffusa a settembre, della sua candidatura a senatore lo sorprende e lo sgomenta: due mesi dopo al Senato, nonostante la difesa di Croce, la candidatura non viene convalidata. La notizia lo getta in uno stato di profonda tristezza, accompagnata da un certo risentimento, mai confessato, per Croce.

1925 - Scrive una delle prefazioni all’opera omnia di Alfredo Oriani, curata da Benito Mussolini e pubblicata dall’editore bolognese Cappelli.

1927 - Per la morte di Ferdinando Russo, con il quale aveva pur avuto contrasti e polemiche, scrive su «Il Mezzogiorno» (10 febbraio): «O mio caro, amatissimo Ferdinando, addio dunque: addio, fratello mio generoso e buono; addio, sincero amico, eterno fanciullo a cui sorrise l’eterna poesia...».
Appare, sempre con la sigla editoriale di Ricciardi, la quinta e definitiva edizione di
Poesie.

1928 - Pubblica il secondo volume sui Conservatori, Il Conservatorio dei Poveri di Gesù Cristo e quello di S.M. di Loreto, edito da Sandron, ultimo titolo della «Settecentesca».

1929 - Il 18 marzo è nominato Accademico d’Italia: le sue condizioni di salute sono già precarie e non partecipa a nessuna delle sedute.

1930 - In estate, durante la consueta villeggiatura a Sant’Agata dei due Golfi, è colpito da attacco uricemico seguito da un grave stato di astenia nervosa.
Esce, in una versione ritmica, Marechiare in francese a opera di Louis Poterat, ma sempre con la musica di Tosti.

1932 - Va ad abitare, con la moglie, in via San Pasquale a Chiaia n.35: le condizioni di salute sono sempre più preoccupanti.

1934 - A febbraio un nuovo attacco uricemico, nella notte tra il 4 e il 5 aprile il definitivo collasso.

Salvatore Di Giacomo
Biblioteca Nazionale - Napoli, aprile-novembre 1984
Saggio - Catalogo


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